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    Milan, Ganso sì o Ganso no?

    Milan, Ganso sì o Ganso no?

    • M.G.

    Ieri l'Anzhi, oggi Leonardo. Sulla strada che porta Ganso a Milano, ecco qualche ostacolo imprevisto. Il Milan sembrava aver seminato la concorrenza già in inverno. Poi la frenata, un po' per le eccessive pretese del Santos, un po' per i problemi fisici dell'Oca.
    Ora però i tempi devono gioco forza diventare maturi. O Ganso si veste di rossonero o c'è il rischio di vederselo soffiare sotto al naso. Fermiamoci qui e facciamoci una domanda: sarebbe davvero un dramma?
    Ganso ha tocchi illuminanti, non c'è che dire. La sua visione di gioco è da grandissimo giocatore. A tratti sembra davvero un mix tra Zidane, Ronaldinho e molti altri rifinitori dal piedino fatato che hanno segnato la storia del calcio. Però ci sono anche dei contro. A cominciare dal prezzo: l'Anzhi offrirebbe 40 milioni, il Psg 30. Il Milan dunque non potrà presentarsi in Brasile con una proposta inferiore almeno ai 25. Tanti, forse troppi soldi per un gioiellino che ha già dimostrato di non essere immune a scalfitture. Prima il crac al ginocchio, poi lo stiramento. Tutto in meno di un anno. E si era rotto anche in passato.

    Poi ci sono pure considerazioni tecniche. Ganso non ha un gran cambio di passo, dote fondamentale nel calcio moderno. Anzi, a volte sembra proprio fermo. Anche più dell'ultimo Dinho, non a caso accantonato da Allegri. Quanto sarebbe tollerato il suo elegante incedere per il campo di San Siro? In più Paulo Henrique non ha un gran feeling con il gol. In 110 gare con il Santos, sono solo 26 le reti dell'Oca. Quindici delle quali nel campionato Paulista, una sorta di torneo rionale, dove spesso s'incontrano squadre di terza serie. Nel Brasilerao, invece, non segna dal 2009.
    Il Milan temporeggia. E forse fa bene. Adriano Galliani sta pesando i pro e i contro dell'acquisto del brasiliano. E si è deciso probabilmente di rimandarlo a Natale, ottenendo  così uno sconto dal Santos (che lo avrebbe a disposizione per il Mondiale) e dando modo al giocatore di recuperare con calma dagli ultimi acciacchi. Una strategia che comporta qualche rischio, come quello dell'inserimento di qualche altra squadra. Ma, tutto sommato, sarebbe davvero un dramma? Il tempo risponderà per noi.
     


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