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Milan femminile, Ganz: 'Bergamaschi e Giacinti hanno detto no a Real e Chelsea. Il professionismo è d'obbligo'
MOTIVAZIONI - "Se qualcuno mi ha detto 'chi te lo fa fare'? Molti. Ma dove vai, che cosa ti salta in testa di allenare le donne. Però io ero convinto della mia scelta e sono motivatissimo. Il movimento sta crescendo, adesso è importante continuare ad avere spazio sui giornali, magari giocare negli stadi di A. Speriamo di avere entro cinque, sei magari dieci anni, un campionato tutto di A".
GUERRIERE - "Al Mondiale i tifosi italiani hanno cominciato a guardare le partite per curiosità e poi hanno tifato, perché la maglia è sempre quella. Le ragazze sono delle professioniste instancabili: io al Milan ho conosciuto un gruppo di guerriere, hanno un atteggiamento che nei maschi a volte manca. Quando finisco l’allenamento non vedo l’ora di essere al giorno dopo. Con gli uomini non mi succedeva, le ragazze trasmettono un’energia diversa. Si può migliorare tecnicamente o tatticamente. Fisicamente le ho trovate formidabili".
OBIETTIVI - "L’anno scorso hanno giocato praticamente Juve, Fiorentina, Milan. Questa volta ci sarà anche l’Inter, ci saranno la Roma, il Sassuolo, il Verona. Il livello si è alzato. Tutti sognano di vincere lo scudetto, anche noi. Le ragazze con il loro atteggiamento mi stanno dando grandi soddisfazioni. Poi sto aspettando qualche giocatrice, Lady Andrade, un grande talento, si è appena aggregata. Vedremo se saremo all’altezza delle altre squadre, ma sono felice".
SUL PROFESSIONISMO - "Dobbiamo arrivarci. Assurdo che una giocatrice firmi un contratto per due anni e non possa andare altrove in Italia, però dall’estero te la possono portare via quando vogliono. Il professionismo è d’obbligo per la tutela delle ragazze e delle società. E si aprirà un mercato anche qui. Se una è brava e vuole andare al Real o al Barcellona ci sarà qualcosa anche per il club. Bergamaschi e Giacinti erano richieste da Chelsea e Real Madrid: non sono andate via, ma avrebbero potuto. Non si possono fare campionati professionistici con ragazze inquadrate come dilettanti".
IL GANZ CALCIATORE - "Ricordi? Lo scudetto del ‘99 e il derby del ‘97-98. Passare in una settimana dall’Inter al Milan, segnare e fare una grande partita, non era semplice. Sono passato da Inter a Milan perché loro non mi prendevano in considerazione e il Milan aveva bisogno di un attaccante. Ho indossato 13-14 maglie ma in fondo una sola: quella della correttezza, del dare sempre il 100 per 100. Icardi? Secondo me deve riscoprire se stesso e la sua passione: non poter giocare, non potersi allenare come gli altri non è facile. Mauro è un goleador fantastico. Gli direi di scegliere bene la prossima maglia e spero di rivederlo presto in campo. E’ stato e sarà uno dei migliori centravanti del mondo".