'Milan favorito, l'Inter si riprenderà'
La redazione di Generazioneditalenti.com ha contattato in esclusiva il noto procuratore sportivo ed ex calciatore Giorgio De Giorgis (a cui poniamo ancora i nostri più cordiali e sentiti ringraziamenti per il tempo concessoci) per parlare di calcio in generale, spaziando sui temi più caldi e di grande interesse di questo periodo come la Serie A, la Serie B, i giovani talenti, i campionati stranieri e la Nazionale italiana.
Partiamo parlando di Serie A: un suo giudizio sulla corsa scudetto Milan-Juventus. Secondo lei chi la spunterà?
"Alla lunga penso francamente che ce la farà il Milan, vista la caratura e la forza dei singoli presenti nel suo organico. La rosa rossonera è infatti più abituata di quella bianconera a lottare per certi traguardi, nonostante la Juventus non abbia le competizioni internazionali da giocare durante la settimana."
Per quanto riguarda, invece, la lotta al terzo posto chi vede favorita tra Lazio, Udinese e Napoli?
"Onestamente credo che a queste tre formazioni vada aggiunta anche l'Inter, che potrebbe riprendersi ed inanellare una striscia di risultati positivi come successo all'inizio delle gestione Ranieri, lottando per la terza piazza. Però, penso che adesso il Napoli sia comunque la squadra più autorizzata a credere di poter arrivare all'ultimo posto Champions disponibile."
Restando in casa Inter, secondo lei ce la farà la squadra neroazzurra ad uscire da questa crisi, o terminerà la stagione in modo negativo? "Sono sicuro, visto anche il valore della rosa, che uscirà da questo momento di crisi."
Un suo parere sul "progetto" Roma e su Luis Enrique come allenatore.
"Quando si parla di questi "progetti" è sempre un qualcosa di molto importante ed apprezzabile. Però, purtroppo, non so quanto il mondo del calcio sia in grado di aspettare questi "progetti" e già domenica nel derby contro la Lazio ce ne potrebbe essere una riprova sul campo. Sicuramente già dalla prossima stagione non si potrà parlare più di "progetto", ma i tifosi, i media e gli addetti ai lavori vorranno vedere dei risultati e non faranno più sconti, se così si può dire, alla società giallorossa."
Parliamo adesso di giovani, quali talenti in Serie A la stanno maggiormente impressionando?
"Sicuramente mi viene in mente Fabio Borini della Roma, che sta facendo davvero molto bene (tanto da meritarsi la chiamata in Nazionale maggiore, ndr.) e che in questo momento mi sembra davvero il giovane più interessante."
Ci può indicare, invece, il nome di un giovane calciatore straniero che consiglierebbe alle società italiane?
"Io punterei sul centrocampista belga del Benfica Axel Witsel."
Sempre restando in tema giovani calciatori come valuta la stagione di Mario Balotelli al City e quanto ha influito sulla sua crescita caratteriale e tecnica la presenza di un grande allenatore come Roberto Mancini? "Mario è un grandissimo talento e Mancini lo sta aiutando molto nella sua crescita professionale. Può capitare a volte che lo prenda di petto, come si fa con un fratellino minore, ma credo che Balotelli abbia i difetti di un qualunque giovane d'oggi. Il fatto che lui sia un personaggio famoso, sempre al centro dell'attenzione, ingigantisce molto la sua situazione e lo fa passare per uno che ne combina una dietro l'altra, ma sono proprio i ragazzi di oggi che hanno per così dire un pochino più di libertà d'azione."
Lei quindi sarebbe favorevole ad una convocazione di Balotelli ai prossimi Europei? "Certamente, io un talento come Mario Balotelli lo porterei sempre in Nazionale perchè è un calciatore che ti può risolvere la partita in qualsiasi momento con una giocata. Uno come lui non ha nessun limite a livello tecnico, però capisco anche Prandelli nella gestione del rapporto con Balotelli e con l'esterno. C'è da dire, però, che Prandelli è abituato bene, nel senso che quando aveva l'età di Balotelli aveva già la testa che ha adesso, però i giovani, purtroppo, non sono tutti così. Mario, invece, è un ragazzo di oggi, sono tutti un po' come lui, da quelli che vanno a scuola a quelli che già lavorano, ahinoi, già a vent'anni nelle fabbriche. Hanno semplicemente un modo di fare differente dalla generazione precedente."
Vista la sua nota e grande amicizia con Roberto Mancini, ci potrebbe dare anche un giudizio sulla corsa alla Premier tra il Manchester City e lo United?
"E' una situazione davvero molto dura, perchè entrambe le compagini non mollano di un centimetro, anche se penso che lo United abbia qualcosa in più dal punto di vista mentale, in quanto più abituato del City a giocare a certi livelli, a reggere certe pressioni nell'arco di una stagione e a lottare per determinati traguardi. Naturalmente, però, mi auguro che avvenga il contrario..."
Passiamo invece a parlare di Serie B: da genovese ed ex giocatore della Sampdoria come giudica l'attuale momento blucerchiato? "Più che un momento direi che è una stagione. Purtroppo c'è stata poca reazione alla retrocessione della passata stagione, anche se il DS Sensibile ha fatto quello che ha potuto cambiando più giocatori possibili in rosa poichè identificava con il gruppo della retrocessione un certo momento negativo della squadra. A mio modo di vedere, però, il campionato attuale potrebbe dare ancora qualche opportunità alla Sampdoria, magari arrivando al sesto posto e qualificandosi per i play-off, dove credo che i blucerchiati spinti dall'ambiente e dal risultato ottenuto potrebbero tranquillamente essere superiori alle altre compagini che parteciperanno agli spareggi."
Per concludere parliamo di Nazionale: secondo lei l'Italia di Prandelli reciterà un ruolo da protagonista ai prossimi Campionati Europei e quali sono a suo avviso le candidate più accreditate al titolo finale?
"Credo che Spagna, Italia, Germania e Inghilterra siano le quattro favorite della manifestazione continentale. Penso che l'Italia abbia oltre alle qualità tecniche, anche le qualità tattiche e morali, che Prandelli ha saputo dare alla squadra, per lottare fino alla fine con le migliori formazioni straniere."