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    Milan: Europa League indigesta, all in sulla Coppa Italia. Vale una stagione, l'ha insegnato l'Inter...

    Milan: Europa League indigesta, all in sulla Coppa Italia. Vale una stagione, l'ha insegnato l'Inter...

    • Alberto Cerruti
    Una settimana fa, dopo avere battuto inutilmente il Newcastle, il Milan cercava di consolarsi con la prospettiva di giocare in Europa League per vincere l’unica coppa che manca nella sua bacheca. Poi, il giorno dopo avere strapazzato il Monza, il sorteggio di Nyon ha riservato ai rossoneri il primo avversario di coppa, suscitando un rinnovato ottimismo, perché i francesi del Rennes fanno meno paura degli spagnoli dell’Atletico Madrid, che giocheranno a Milano ma contro un’altra squadra e soprattutto in un’altra competizione. In attesa di sapere quello che accadrà, rimane la certezza delle buone intenzioni di Pioli, che vuole puntare all’Europa League, e di Cardinale che considera un obiettivo il successo in questa coppa.

    Almeno a parole, quindi, nessuno vuole snobbare l’Europa League che storicamente è sempre andata di traverso alle nostre squadre, perché non può essere un caso che nessuna italiana l’abbia mai vinta. Giocare giovedì in coppa e domenica in campionato non è il massimo della vita, specialmente per il Milan che per adesso ha vinto soltanto lo scudetto degli infortuni e deve inseguire un piazzamento in campionato dal quarto posto in su. In base al turnover di Pioli, quindi, vedremo già nella gara d’andata contro il Rennes, il 15 febbraio a San Siro, se davvero il Milan punterà a vincere l’Europa League. Senza dimenticare che i francesi sono soltanto al tredicesimo posto in campionato ma hanno concluso il girone di Europa League a un punto dal Villarreal, con il miglior attacco (13 gol) e la miglior difesa del girone (6 gol) in sei partite, e avranno il vantaggio non trascurabile di giocare in casa la gara di ritorno contro i rossoneri.

    Nella migliore delle ipotesi il Milan dovrebbe poi disputare altre sette partite (due negli ottavi, due nei quarti, due in semifinale e l’ultima in finale a Dublino) prima di tornare a sollevare un trofeo internazionale che manca dal lontano 2007 a Yokohama, quando vinse contro il Boca Juniors.Un cammino tutt’altro che semplice, in generale per il valore dei possibili rivali, a cominciare dal Liveropol, e in particolare per la concomitanza con gli impegni in campionato.

    Ecco perché, ricordando le feste di Lautaro e compagni negli anni in cui non hanno vinto lo scudetto, il Milan deve puntare anche, o meglio soprattutto, alla Coppa Italia a maggior ragione dopo l’eliminazione dell’Inter campione in carica e del Napoli con lo scudetto. E allora riflettori puntati su San Siro, dove i rossoneri debutteranno in coppa Italia all’inizio del nuovo anno, il 3 gennaio contro il Cagliari. In caso di qualificazione poi ci sarebbero soltanto quattro partite, la metà rispetto a quelle dell’Europa League, prima di vincere la coppa: una nei quarti, due in semifinale e l’ultima a Roma. Un percorso più breve, con minori complicazioni in chiave campionato e la possibilità di concludere con un successo la stagione, prima di contendere la prossima Supercoppa ai futuri campioni d’Italia.

    E siccome è inutile illudersi che il Milan possa annullare i nove punti di distacco dall’Inter, conquistare la coppa Italia non sarebbe una magra consolazione ma una grande soddisfazione, come ha insegnato Inzaghi che si è sempre vantato di averla vinta. Anche quando lo scudetto lo aveva festeggiato il Milan…

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