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  • Emerson Royal: "Il Milan prende un leader. Ho chiamato il mio agente tutti i giorni per venire qui"

    Emerson Royal: "Il Milan prende un leader. Ho chiamato il mio agente tutti i giorni per venire qui"

    • Daniele Longo
    Emerson Royal ha voluto fortemente il Milan nonostante avesse ricevuto anche altre offerte da Arabia Saudita, Germania e Premier League. Il terzino destro brasiliano, proveniente dal Tottenham, motiva la sua scelta nella conferenza stampa di presentazione a Casa Milan. 

    "Ho parlato molto con il Milan ed è sempre stato chiaro che il Milan fosse l'opzione migliore per me. Ho tanto entusiasmo e voglia. Ho un futuro davanti a me e il Milan ha sempre creduto in me. Sono molto giovane, ma in tutte le squadre sono stato una guida, è il mio carattere. Parlo molto con i miei compagni. Ci sono cose che escono male, ma è il calcio. Ringrazio tutti per l'opportunità che ho e voglio ricompensare la fiducia, riportando il Milan ai vertici".

    Sulla tradizione dei brasiliani al Milan e se si ispira a qualcuno in particolare e se ha sentito Fonseca: "Non ho ancora parlato con l'allenatore. Il Milan ha tanti brasiliani in difesa, come Thiago Silva e Cafu, nella mia posizione. Tutti i brasiliani hanno scritto una bella storia qui, spero di essere tra questi. Sono in buono stato".

    Sull'importanza di Ibrahimovic: "Lo seguivo in televisione, è stato molto competitivo. Ha sempre dimostrato voglia di vincere. È stato soddisfacente sapere che mi teneva d'occhio. Non è come tutti gli altri. Ringrazio tutti e voglio ricompensarli sul campo".

    Che ruolo può ricoprire con Fonseca e se ha parlato con qualche brasiliano del Milan passato: "Penso che per quanto riguarda l'allenatore conosce le mie caratteristiche. So attaccare e difendere e a lui piace. È semplice, vengo per giocare a calcio come so giocare io. Per quanto riguarda i brasiliani, ho parlato del Milan con altri brasiliani. Si parla spesso tra di noi".

    Come ha vissuto i primi giorni e cosa vuole dire ai tifosi: "I miei primi giorni sono stati intensi. Ho fatto tanti esami, il Milan si preoccupa tanto di questo. Entrare nel museo è stato un momento storico, mi sono emozionato. Non mi emoziono facilmente, ma vedere tutti quei trofei... È stato un sogno.  UnTutti parlano del Milan e tutti i brasiliani vorrebbero venire qui. È un onore indossare questa maglia. E' un momento fantastico e non vedo l'ora di cominciare".

    Sulla possibilità di giocare a sinistra e centrale e dove può migliorare: "Cerco di aiutare il più possibile. Posso farlo".

    Sul numero 22: "La maglia 22 ha una storia al Milan con Kakà, ma è un numero vicino a me. Nella nazionale avevo il 22, nelle mie stagioni migliori ho avuto il 22. Volevo questo numero, la gente sa che il passato del 22 è stato luminoso. Non ho ancora parlato con lui, ma avere questo numero è una delle cose migliori".

    Come ha vissuto l'estate: "Onestamente gli ultimi mesi sono stati intensi. Ho viaggiato con il Tottenham e ogni giorno chiamavo il mio agente. Avevo tanta voglia di venire. Non conoscevo il mio futuro, era un misto. Ho avuto anche un po' paura, perché il tempo passava. Sono contento di essere qui". Se ha parlato con Kulusevski e cosa ha detto: "Sì, ci ho parlato, mi ha parlato benissimo. Abbiamo un bel rapporto, abbiamo idee di calcio simili. Ha detto ottime cose sull'Italia".

    A cosa pensa di doversi adattare nel campionato italiano: "È un po' diverso dai campionati in cui ho giocato. Penso che sia un po' più statico, ma penso di essere sempre stato forte tatticamente. Ho voglia di imparare e fare le cose per bene. Tutto ciò che mi diranno lo apprenderò e sarò intenzionato a migliorare".

    Su Chukwueze e Pulisic compagni di fascia: "Sì, ho guardato le partite del Milan, penso che sia una squadra molto forte, con ottimi giocatori. Un grande calcio. Sarà un piacere condividere con questi giocatori, ma al di là della posizione. Ho parlato con Rafa Leao e Morata, mi possono aiutare. Voglio fare amicizia con tutti".

    Se si sente più difensore o attaccante: "Ho entrambe le caratteristiche. Ho fatto entrambe le cose. Ho difenso e attaccato, facendo molto bene sempre. Dipende poi anche dalla squadra, ma le grandi squadre attaccano sempre. Se devo attaccare 90 minuti lo farò, ma bisogna trovare l'equilibrio in base ai momenti".








     
















     

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