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Milan, El Shaarawy sacrificio inevitabile
BOTTI A SORPRESA - Prelevato nell'estate del 2011 per 15 milioni di euro dal Genoa (che lo aveva prestato al Padova, trascinato proprio dall'italo-egiziano in finale di playoff per la promozione in Serie A) El Shaarawy ha subito destato grande curiosità: l'attaccante classe '92 è stato utilizzato con parsimonia da Allegri nella sua prima stagione (22 presenze di cui 6 da titolare), ma ha ripagato la fiducia con due gol pesanti, entrambi contro l'Udinese (1-1 all'andata a San Siro, gol vittoria nell'1-2 del Friuli). L'anno seguente, con l'addio di rivali ingombranti come Ibrahimovic e Cassano, l'esplosione: 16 gol in 37 presenze, trascinando il Milan al terzo posto finale. Sarebbero potuti anche essere di più, ma l'arrivo a gennaio di Mario Balotelli ha chiuso gli spazi al Farone, andato comunque a segno nel derby di ritorno con uno splendido tiro d'esterno.
DAL PARADISO ALL'INFERNO - Quel che accade nel 2013/14 però è imprevedibile e catastrofico: una lunga serie di infortuni priva il Milan di El Shaarawy dall'inizio alla fine della stagione. Al termine del campionato sono solo 6 le presenze, con nessun gol all'attivo. Un calvario che sembra avere fine all'inizio del 2014/15: con Inzaghi in panchina il Faraone sembra rivitalizzato, parte forte con diversi assist e ritrova la via della rete contro la Sampdoria a novembre dopo quasi un anno e mezzo di astinenza. Si tratta però solo di un'illusione: a gennaio un'altra frattura al metatarso lo blocca fino a maggio, quando torna per le ultime tre gare dell'anno e mette a segno una doppietta contro il Torino. In campionato 24 presenze e tre gol negli ultimi due anni, 102 complessive e 27 reti nella sua esperienza al Milan: numeri di un'indiscussa promessa, che non è riuscita a trovare la giusta continuità per affermarsi.
SENZA RUOLO - L'arrivo di Sinisa Mihajlovic sulla panchina del Diavolo è stata poi la spallata decisiva che ha allontanato El Shaarawy da Milano. Il tecnico serbo infatti ha portato con sé un cambio di modulo radicale: addio alle ali d'attacco, 4-3-1-2 con un trequartista alle spalle di due punte pure. Dove piazzare dunque El Shaarawy in questo schieramento tattico? Varie ipotesi sono state vagliate, dal trequartista di inserimento alla mezza punta fino alla suggestione lanciata dal presidente Berlusconi di mezzala sinistra. Gli acquisti fatti dalla società però hanno chiuso tutti gli spazi: davanti sono arrivati Bacca e Luiz Adriano (con Ibrahimovic sempre corteggiato), sulla trequarti Mihajlovic preferisce Bonaventura o Suso, come interno sinistro di centrocampo è arrivato Bertolacci. El Shaarawy, esterno puro, si è trovato così senza ruolo e senza nuove posizioni da esplorare.
OK, IL PREZZO E' GIUSTO - L'abbondanza nel reparto offensivo chiedeva inevitabilmente qualche sacrificio e il nome di Stephan era tra i principali indiziati. A convincere la società poi ci ha pensato il Monaco con un'offerta irrinunciabile: prestito oneroso a 2 milioni di euro con riscatto obbligato a 16 milioni di euro al raggiungimento della 15° presenza. Una cifra importante, lontana dai 40 milioni di euro offerti a gennaio 2013 dall'Anzhi, ma comunque sufficiente per permettere al Milan di mettere a segno una plusvalenza da oltre 9 milioni di euro, impresa non semplice considerato l'esiguo numero di presenze di El Shaarawy negli ultimi due anni. Al giocatore poi un contratto faraonico che si addice al suo soprannome: 3 milioni di euro netti l'anno fino al 2020 e la prospettiva di rilanciarsi in un club ambizioso in Francia e senza pressioni in Champions League. Il Milan dal canto suo ora può contare su altri 18 milioni di euro da investire nel mercato: pronti l'affondo decisivo per Romagnoli, il rilancio per Ibrahimovic e una nuova offerta allo Zenit per Witsel.
PLUSVALENZA E RISPARMIO - La cessione dell'italo-egiziano fa sicuramente sorridere le casse rossonere: è infatti prevista una plusvalenza di circa 9,6 milioni, secondo Calcio e Finanza. Il cartellino dell'attaccante milanista era iscritto nel bilancio 2014 della società rossonera per 9,81 milioni di euro e, considerando l’ammortamento relativo ai primi sei mesi dell’esercizio in corso, al 30 giugno 2015 il valore di carico del giocatore dovrebbe essere sceso a 8,41 milioni. Dunque, la plusvalenza, cioè la differenza tra il valore di cessione e quello di carico, sarebbe di circa 9,6 milioni. Con la cessione di El Shaarawy, il club di via Aldo Rossi risparmia anche sul suo ingaggio, che per il Milan ha un costo pari a 4,8 milioni di euro lordi all'anno.
Federico Albrizio
@Albri_Fede90
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