Cambia il modulo ma non gli interpreti. Il Milan di scena a Cesena domani si presenterà sotto una veste tattica diversa, vuoi per l'improvvisa penuria di centrocampisti centrali dopo i recenti stop di Saponara e van Ginkel, vuoi per la necessità da parte di Inzaghi di correggere i difetti evidenziati dalle sfide con Juventus ed Empoli. Contro la formazione di Bisoli il 4-3-3 tornerà in cantina e largo a un 4-2-3-1 più logico per la presenza in campo di un centravanti puro come Torres e per coprire meglio il campo.

INIZIO ILLUSORIO - Un 4-2-3-1 che in fase difensiva è destinato a trasformarsi in un 4-4-2 classico, nel quale agli esterni Bonaventura e Honda sarà richiesto di sacrificarsi anche in fase di copertura, mentre Menez avrà la possibilità di restare in posizione più centrale, quella congeniale a liberare l'estro del francese. Chi rischia il posto è dunque il solito El Shaarawy, la cui prestazione alla prima di campionato contro la Lazio sembrava l'ideale trampolino di lancio per la riscossa dopo i problemi fisici e le delusioni della passata stagione. Il successivo problema alla caviglia che gli ha fatto saltare la trasferta di Parma e la prova sottotono con la Juventus hanno invece rimescolato le carte, a favore di un Bonaventura che ci ha messo poco a guadagnarsi la fiducia di Inzaghi.
IL SORPASSO DI JACK - Dopo la panchina di Empoli, per El Shaarawy restare fuori anche a Cesena suonerebbe come una parziale bocciatura a favore dell'ex atalantino, più adatto al 4-4-2, modulo nel quale è esploso sotto la guida di Colantuono. Dopo aver messo a segno la sua prima rete rossonera nel debutto al "Tardini" e aver contributo ad Empoli a dare il là alla rimonta contro i toscani, un'ulteriore gara di alto livello di Bonaventura convincerebbe il tecnico ad insistere su questi uomini, con un El Shaarawy che, da titolare indiscusso a inizio stagione, sarebbe retrocesso a panchinaro di lusso.