Milan: mercato di seconde scelte, ma i dirigenti sono i più pagati. Hernandez non era la priorità
Il Milan di quest’anno più che mai non può permettersi di dare vita ad aste milionarie e deve adeguarsi a prendere i giocatori che non vogliono gli altri. Operare in queste condizioni non è facile e il compito per Maldini, Boban e company è tutt’altro che agevole. Considerando anche che la rosa va abbondantemente sfrondata e gli esuberi con contratti principeschi sono difficilissimi da piazzare. Visto che mancano i soldi, non devono però assolutamente mancare le idee e soprattutto la progettualità.
Avevamo criticato duramente Fassone e Mirabelli che in pochi giorni hanno prosciugato i 250 milioni presenti nelle casse di via Aldo Rossi comprando alla rinfusa 11 giocatori discreti e strapagandoli come fossero campioni. C’erano i soldi, ma mancavano le capacità e mancava un progetto tecnico logico. Tanto più che l’allenatore dell’epoca durò pochissimo. E quella campagna acquisti, con il passare dei mesi, si è rivelata disastrosa.
Adesso i soldi non ci sono e i progetti diventano ancora più importanti. La sensazione, ma si tratta solo di una sensazione, che saremmo felici fosse smentita rapidamente è che il mercato del Milan sia partito in modo un po’ disordinato. Magari si tratta solo dell’apparenza, ripetiamo. Spieghiamo quali sono le nostre perplessità al momento, considerando però che siamo solo all’inizio del mercato. Il Milan ha bisogno assoluto di cedere prima di comprare e fino a questo momento non è ancora stata fatta nessun’operazione in uscita. Ovviamente non consideriamo i giocatori con i contratti in scadenza. In particolare si registra un sovraffollamento sulla fascia sinistra dove ci sono addirittura 3 terzini in rosa: Rodriguez, Laxalt e Strinic.
Colpisce in questo senso il fatto che la prima dispendiosa operazione del mercato sia stata proprio un terzino sinistro, come Theo Hernandez. Se l’ha scelto Maldini c’è da fidarsi, ma forse prima di prenderlo sarebbe stato opportuno piazzare almeno uno dei giocatori di troppo in quel ruolo.
L’anomalia del mercato rossonero è che in questo momento in rosa ci sono 4 terzini sinistri e 3 attaccanti. E di questi tre attaccanti Cutrone viene inserito in tutte le trattative di mercato con l’obiettivo di realizzare una plusvalenza, il terzo è André Silva che il club rossonero farà di tutto per cedere fino all’ultimo minuto di mercato, al di là dei buoni propositi di rivalutazione. In pratica l’unico centravanti sicuro di rimanere è Piatek, il che forse è davvero un po’ pochino, pur pensando di adattare Suso a seconda punta. Forse è il caso di sondare il mercato degli attaccanti come priorità assoluta. Invece leggiamo e sentiamo che la priorità assoluta è il regista. Giusto e lodevole. Capiamo che Giampaolo non punta su Biglia, è legittimo da parte sua, ma un playmaker in rosa c’è e finchè non si trova l’occasione per prenderne un altro migliore tanto vale non svalutarlo con chiari intenti di cessione.
La cosa ancora più anomala è che il Milan è apertamente alla ricerca di un regista puro, ma soltanto oggi è uscito il nome di un giocatore credibile e raggiungibile in quel ruolo, l’ottimo Bennacer. Per il quale però ci vogliono altri 20 milioni. Fino a oggi non erano mai usciti nomi di playmaker. Erano invece stati presi (Krunic) o accostati (Veretout) al Milan degli incursori di centrocampo. Ruoli e figure che il Milan ha già in abbondanza. La sensazione dunque è che ci sia un po’ di confusione generalizzata, in tutti i reparti, compreso quello del portiere. Il Milan cerca un numero 1 che possa sostituire Donnarumma o un numero 12 con la promozione di Reina titolare? Boh, non si capisce nemmeno questo. L’unica certezza per Giampaolo, che ancora non sa e non può sapere chi resterà e chi sarà ceduto, è costituita dalla coppia centrale Musacchio-Romagnoli.
Ottima e affidabile, ma se uno dei due salta una partita chi sarebbe il sostituto? Ribadiamo che questi interrogativi e queste perplessità sono figli di un ragionamento del momento e di uno scenario che (speriamo) sarà molto diverso tra qualche settimana. Di certo la compagine dirigenziale rossonera deve dimostrare di essere all’altezza e soprattutto deve presentare e credere in un progetto. Anche perché, a differenza degli ingaggi dei calciatori che verranno tesserati, gli stipendi dei dirigenti, da Maldini a Boban, da Massara a Gazidis sono complessivamente i più alti della Serie A. Spunto su cui riflettere.