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  • Milan e Inter, il comune di Milano boccia il nuovo stadio per ricchi sognato da Antonello e Scaroni

    Milan e Inter, il comune di Milano boccia il nuovo stadio per ricchi sognato da Antonello e Scaroni

    • PG
    Il progetto che riguarda la realizzazione del nuovo stadio, consegnato da Inter e Milan, presenta punti che non convincono il consiglio comunale di Milano, che approvando l’ordine del giorno pone nuove condizioni ai due club, a partire dalla capienza della struttura (dovrà contenere 70 mila spettatori), che secondo quanto sempre dichiarato da Antonello e Scaroni (responsabili del progetto stadio per Inter e Milan) avrebbe dovuto aggirarsi tra i 55 e i 60 mila posti, di cui ben 12.000 riservati a un pubblico “premium” e quindi disposto a spendere ingenti somme di denaro per assistere al match. Anche i prezzi degli altri settori, secondo il progetto di Inter e Milan, sarebbero andati al rialzo e su questo punto si è particolarmente concentrato il consiglio comunale, chiedendo che venga conservata la natura popolare di accesso allo stadio. 

    COME VA RIVISTO IL PROGETTO - Il documento è stato approvato con 27 voti favorevoli, 14 contrari e un astenuto. L'ordine del giorno invita il sindaco e la giunta, tra le altre cose, a garantire la natura popolare di accesso allo stadio e pertanto considerare un aumento della capienza (con particolare attenzione ai settori con biglietti a basso costo) rispetto a quanto proposto dalle squadre, considerando come obiettivo ottimale il numero di 70.000 posti; a prevedere un consistente aumento della superficie di verde fruibile rispetto alla situazione attuale in modo che il verde rappresenti almeno il 50% di superficie rispetto al totale dell'area oggetto di intervento; a finanziare un piano di interventi di importo superiore a quanto inizialmente proposto, con l'obiettivo di poter destinare una quota pari almeno a 40 milioni di euro, reperita attraverso una definizione di oneri di urbanizzazione (non direttamente assorbiti all'interno del progetto stadio), per dare attuazione a progetti ricadenti sui quartieri limitrofi e non sull'area oggetto della trasformazione.

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