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    Milan in udienza alla Uefa: cosa rischia, le conseguenze sul mercato di gennaio

    Milan in udienza alla Uefa: cosa rischia, le conseguenze sul mercato di gennaio

    • Andrea Distaso
    In casa Milan il grande giorno è arrivato. Quello dell'udienza a Nyon, davanti alla Camera giudicante della Uefa, per discutere dello sforamento per 121 milioni di euro dei parametri imposti dal Fair Play Finanziario per il triennio 2014/2017. In rappresentanza del club rossonero, una delegazione capeggiata dal presidente Paolo Scaroni, che avrà il verdetto entro la fine di dicembre per sapere con quali margini i due direttori tecnici Leonardo e Maldini potranno poi muoversi sul mercato di gennaio.

    CASO UNICO - La Camera giudicante della Uefa è la stessa che il giugno scorso stabilì l'esclusione dalle competizioni europee del Milan a causa delle scarse garanzie fornite dalla proprietà cinese, verdetto poi ribaltato dal Tas di Losanna una volta subentrato il fondo Elliott al timone. Quello del club di via Aldo Rossi viene considerato un caso senza precedenti dall'organismo europeo, in quanto, a differenza di altre società in situazioni analoghe, non si viene da un settlement agreement, ossia da un patto per stabilire un piano di rientro pluriennale; il Milan, salvo colpi di scena (ossia un rinvio del suo caso di qualche mese e un voluntary agreement che tenga conto del recente cambio di proprietà), riceverà soltanto delle sanzioni, che possono svariare da quelle meramente economiche a limitazioni sul mercato.

    MERCATO BLOCCATO? - Praticamente certa la multa, con la dirigenza rossonera che ha già stanziato un fondo ad hoc di circa 17 milioni di euro: una parte, di solito il 30-40% da pagare subito, il resto con la condizionale. Senza dimenticare che la Uefa ha già congelato il versamento dei premi per la partecipazione del Milan all'attuale Europa League per un ammontare di 4,2 milioni. Ma cosa può rischiare ancora il club italiano e quali conseguenze possono avere queste pene sulla prossima finestra di mercato? Tra le sanzioni previste dal regolamento, la Uefa potrebbe proibire di aggiungere altri calciatori alla lista per le competizioni europee presentata lo scorso agosto oppure, e questo sarebbe lo scenario peggiore, una limitazione all'inserimento di nuovi acquisti e vincoli sul tetto salariale dei giocatori che compongono la lista A, imponendo dunque delle cessioni per poter registrare nuovi tesserati. Da escludere punizioni più pesanti come il bando dalla coppa e la cancellazione di titoli vinti, mentre quella più lieve, anche questa decisamente improbabile, sarebbe un semplice avvertimento senza ulteriori pene accessorie. 
     

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