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Milan, e il complotto/impiccio per mandarlo in Champions?
Ce lo avevano spiegato gli astuti a noi sciocchi che non vediamo neanche l'evidenza: la Juve la partita gliela regala o quasi, i padroni e signori del calcio spingono e vogliono il Milan in Champions, questione di soldi, c'è un pubblico pagante di milanisti molto più vasto di laziali e atalantini messi insieme, il "Sistema calcio" alla prima che capita la Champions al Milan gliela regala...
Infatti, si è visto... Al Milan manca un rigore e un'espulsione a favore. Non glieli ha tolti la Juventus, glieli ha tolti l'arbitro. L'arbitro! Cioè colui che secondo gli astuti del complotto/impiccio aveva compito, missione e grande occasione per portare a buon fine il complotto/impiccio.
Era lecito, più che lecito dare al Milan il rigore a favore per il braccio juventino che intercetta il cross in area, l'arbitro era stato mandato al Var, nessuno avrebbe detto nulla. (Per inciso per un tocco di mano molto meno rigore di quello negato al Milan è stato dato rigore alla Lazio).
Era lecito, più che lecito, anzi doveroso espellere Mandzukic per il calcio da terra rifilato alla schiena di Romagnoli. E invece no, l'arbitro si è...distratto. O forse eroicamente si è ribellato l'arbitro ai poteri forti, ai registi del complotto/impiccio pro Milan?
Il Milan in Champions ce lo vogliono per forza e ce lo mandano a forza...quante balle! Balle però, inutile illudersi, a prova di smentita dei fatti. Dalla testa degli astuti, astutissimi, praticamente sciocchi il calcio pilotato dalla Spectre del pallone non lo togli.
A Roma, alla Roma, invece che il complotto/impiccio a favore, aspettano...l'arabo. E' dai tempi dei Sensi che a Roma giallorossa si vive in condizioni di struggente orfanaggio. Orfani di una proprietà ricca e potente, orfani di una società ricca e potente. E' questa da tempo a Roma la madre di tutte le sconfitte, l'assenza dell'arabo coi milioni, anzi miliardi.
E' un orfanaggio figlio di quell'ormai antico "a me m'ha rovinato la guerra, dovevo sta' a Londra, m'ha rovinato la malattia...". Ma quello era il grande Sordi che rideva e faceva ridere di un tratto della romanità, il vittimismo orgoglioso. Solo che ai tempi dei film di Alberto Sordi era un tratto marginale, ai confini della patologia, qualcosa di cui far macchietta in sceneggiatura. Ora quel tratto accennato si è fatto connotato di massa.
Orfanaggio con una qualche sua utilità. Fa da velo, nebbia e alibi. Velo ad una squadra dalla qualità media, non di più. Nebbia in cui non distinguere i tratti di troppi medi calciatori, medio allenatore, media dirigenza. Nulla di grande, tutto medio. E infine alibi, anzi favola. Adesso arriva l'arabo che ci si compra, sbaraglia le proprietà taccagne, ci mette una barca di soldi e...Roma ha vinto! Come ne Il Gladiatore. Sono una dozzina di anni che l'arabo è stato avvistato alle porte della Roma, deve avere un passo lento.
Ora però che De Rossi ha segnato a Marassi, ora che tre punti son tornati, ora che contro motivato pessimismo il quarto posto ridiventa possibile...l'arabo può aspettare un altro po'. Si vede che l'arabo compra Roma con la sua valigiona di soldi viaggia...in Metro e, trattandosi della Metro di Roma, tutto torna.
Comunque, a proposito di complotti, esistesse il complotto del campo e del merito, il quarto posto e la Champions andrebbero all'Atalanta. Per...forza.