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Milan: è Biglia il vero perno su cui si regge il 4-4-2, col Genoa il test decisivo
BIGLIA LA CHIAVE - Equilibrio che nella gara contro la Sampdoria ha saputo dare soprattutto Lucas Biglia, autentico pulitore di palloni sporchi e normalizzatore del gioco sulla mediana rossonera. I numeri contro i blucerchiati sono da primo della classe: 10 palloni recuperati, 85 palloni giocati e 12,6 km percorsi. Numeri che testimoniano la centralità di Biglia nella manovra del Milan, ma che, analizzando la fase difensiva, impongono un ragionamento importante in chiave "equilibrio".
PIU' VERTICALE - Se è vero che Biglia si è districato al meglio contro il pressing doriano, è altrettanto vero che le zone di competenza in mezzo al campo con Franck Kessie e con Laxalt ancora devono essere perfezionate. Biglia tende ancora troppo ad accentrarsi e in posizione centrale agevola un gioco orizzontale che, spesso, lascia troppa pressione nella treuqarti difensiva. Contro la Sampdoria il 67,6% dei passaggi di Biglia sono stati in orizzontale ed equamente distribuiti (33,8% verso destra e 33,8% verso sinistra) con soltanto il 16,8% in verticale. Verticalizzare di più e fare uscire la sfera con maggior velocità dalla propria trequarti potrebbe essere la chiaver per togliere pressione ad una difesa che, almeno per ora, ha ancora paura a difendere alta, scappando spesso in anticipo verso la propria area e lasciando voragini sulla trequarti dove, proprio Biglia si trova spesso preso in mezzo. Col Genoa, il cui modulo di per sè metterà in sottonumero il centrocampo rossonero, Biglia sarà chiamato al test decisivo. È lui e non l'intesa fra Higuain e Cutrone la vera chiave del nuovo modulo.