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    Milan, Donnarumma è la prima partita di Gazidis: dal rinnovo dipende la credibilità del nuovo corso

    Milan, Donnarumma è la prima partita di Gazidis: dal rinnovo dipende la credibilità del nuovo corso

    • Federico Albrizio
    Il nuovo, ennesimo ribaltone nel management del Milan è stato sancito: Ivan Gazidis ha comunicato alla squadra che Zvonimir Boban è fuori dal progetto rossonero e l'assenza di Paolo Maldini e Frederic Massara tra Milanello e San Siro (dove i rossoneri hanno sostenuto la rifinitura alla vigilia del Genoa) lascia intendere come anche il futuro della parte sportiva della dirigenza possa essere lontano dal Diavolo. E' la vittoria dell'ad sudafricano, pronto a prendere in toto le redini del club e ad avviare un nuovo corso tra lo scetticismo di gran parte della tifoseria milanista, scossa dalla quarta rivoluzione in pochi anni e preoccupata per un altro anno zero che si profila all'orizzonte. La credibilità del nuovo ciclo targato Gazidis è tutta da costruire, con una prima partita già in programma per l'amministratore delegato: quella per il rinnovo di Gianluigi Donnarumma.

    PROGETTO - La trattativa per il prolungamento di Gigio assume i connotati e il valore di una vera e propria finale per l'ex dirigente dell'Arsenal: il contratto del portiere classe '99 scade al termine della prossima stagione (30 giugno 2021), il che rende la cessione la prossima estate uno scenario più che concreto. La partita, però, è ancora aperta perché da parte del giocatore e del suo agente non sono arrivate chiusure a un ipotetico rinnovo. Anzi, Donnarumma parla da vero e proprio leader: "Ora sono uno di quelli che è al Milan da più anni. So di avere un ruolo importante, mi faccio sentire" ha dichiarato a Undici Gigio, segnale di come l'estremo difensore senta l'attaccamento ai colori rossoneri e il peso della responsabilità. Attaccamento al Milan e al suo DNA, non necessariamente al suo progetto. Le ambizioni di Donnarumma sono chiare ("Voglio diventare il portiere più forte del mondo") e difficilmente il salto di qualità potrà essere garantito da una squadra che non gli possa permettere il debutto in Champions League, un allarme lanciato anche recentemente da Mino Raiola: "Non so cosa vuole fare il Milan", un messaggio conciso ma forte all'indirizzo di Elliott e di Gazidis. Durante il confronto con la squadra a San Siro, l'ad ha ribadito l'intenzione di Elliott di investire per arrivare a risultati, per convincere Donnarumma e Raiola serve un progetto che badi si al futuro ma che sia in grado di garantire importanti passi avanti anche nel breve termine.

    NODO INGAGGIO - Qualità del progetto la prima condizione per trattenere Donnarumma, ma c'è un altro aspetto destinato ad essere cruciale nella trattativa: lo stipendio di Gigio, che ora si attesta a 6 milioni di euro netti l'anno. Troppi per la politica sul tetto ingaggi che Elliott intende applicare, per questo Gazidis ragiona sulla possibilità di proporre al portiere una riduzione del compenso, spalmandolo su più anni di contratto. Un'ipotesi che Raiola non intende soddisfare in nessun modo, ritenendo anzi che il rendimento costantemente ad alti livelli di Donnarumma negli ultimi anni meriti un riconoscimento anche economico, con un ritocco al rialzo del suo stipendio. Posizioni distanti prima ancora dell'inizio della partita, per questo la separazione al termine di questo campionato resta una possibilità estremamente reale per il Milan e per i, per una cessione che potrebbe anche minare in partenza la credibilità del nuovo ciclo: il rinnovo di Donnarumma è già una prima, cruciale sfida per Gazidis.

    @Albri_Fede90

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