Milan, Dana: 'In borsa nel 2016, Doyen ci aiuterà. Vogliamo 51%, Galliani resta'
SULLA PRIMA OFFERTA - "Bee è stato molto deciso. Se offro 100-200 milioni di euro per il Milan, lei mi prenderà per uno sciocco. Se gliene offro 400, qualcuno rilancerà. Allora io le dico che il Milan, valorizzato sul mercato asiatico, per me vale un miliardo. Contano la strategia futura e le potenzialità straordinarie del marchio, non i parametri del bilancio".
SUL PIANO DI BEE - "L’espansione su un mercato enorme e non sfruttato, a partire da Cina, Vietnam, Giappone, Thailandia, Cambogia. L’utilizzo del marchio per carte di credito, locali dove guardare le partite, bevande e profumi è solo uno dei tanti possibili canali di sviluppo. Berlusconi e Fininvest hanno capito subito quanto valga commercialmente l’Asia. Ci sono stati anche momenti di stallo e a un certo punto Berlusconi è stato tentato di rilanciare il Milan da solo. Ma non appena lui e Bee si parlavano, si ricreava l’alchimia".
SULLA CORDATA CINESE - "C’è un po’ di confusione. Bee è di origine cinese, anche se ha il passaporto tailandese e australiano. E Gls ha creato la più grande accademia del mondo proprio col governo cinese: insegnerà calcio per i prossimi 8 anni a 260 milioni di studenti dai 7 ai 17 anni".
SULLA QUOTAZIONE IN BORSA - "È prevista entro luglio-settembre 2016, a Hong Kong o a Singapore. Prima, vorremmo aprire all’azionariato pubblico, dei tifosi: definirlo popolare è improprio".
SULLE INTENZIONI FUTURE - "L’interesse di Bee, con la sua cordata garantita da banche e investitori forti, è ottenere successi concreti, non fare parole. Le decisioni verranno prese con Fininvest. E se la strategia di sviluppo si rivelerà corretta, la nostra posizione si rafforzerà nel tempo. Bee è un investitore, non farà mai passerella in tribuna (ndr iI broker thailandese potrebbe non assumere cariche, indicando dai 3 ai 6 membri espressione del gruppo che rappresenta, i cui soci forti sono il fondo Ads Securities di Abu Dhabi e la China Citic Bank). Il Milan è italiano e lo deve restare. Il Milan è un prodotto italiano doc, come la moda".
SULLA DOYEN SPORTS - "Lucas è una risorsa: mette a disposizione la sua capacità di consigliare e individuare grandi calciatori. Si è appena incontrato a Berlino con Galliani. Quanti milioni servono per il mercato? La cifra non la so, ma Berlusconi non è fesso: non può continuare a buttare soldi a fondo perduto. Se ha accettato di fare un passo così enorme, è perché gli abbiamo fatto tornare fiducia ed entusiasmo".
SUL SUO RUOLO NELLA TRATTATIVA - "Bee è grande tifoso del Milan sin da ragazzino, nell’ottobre scorso mi parla del suo progetto: lo perfezioniamo insieme e io creo il contatto, visto che a inizio Anni 90 ho lavorato per Fininvest, in Publitalia. Tra l’atro a fianco di Urbano Cairo. Ci aiuta l’onorevole Licia Ronzulli e già prima di Natale c’è il primo incontro ad Arcore. È subito scattato il feeling. Berlusconi è sempre magnetico, ha guardato Bee negli occhi e gli ha detto: ‘Alla tua età ero come te’. In realtà sono i due opposti che si attraggono. Ci sono state delle pressioni e Berlusconi ha preso tempo. Ma quando lui e Bee hanno cominciato a parlare da soli c’è stata la svolta. Diciamo che qualcuno ha cercato di giocare alla dama... cinese. Noi invece abbiamo preferito gli scacchi".
SU GALLIANI - "La mia passione nel calcio nasce dall’amicizia con Michael Schumacher, che mi ha portato a Buenos Aires a vedere il Superclasico Boca-River e tante altre partite in giro per il mondo. Per l’aspetto tecnico c’è già Galliani che ha sempre operato bene. Io dovrò essere il traduttore della cultura sportiva del Milan nel mondo. La maglia rossonera ha un linguaggio che unisce ogni angolo del globo. Questo darà uno sviluppo enorme al club, e non solo in Oriente, nel marketing e nel merchandising"