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    Milan da scudetto, cambi decisivi: con Ibra e Giroud farà paura a tutti

    Milan da scudetto, cambi decisivi: con Ibra e Giroud farà paura a tutti

    • Giancarlo Padovan
      Giancarlo Padovan
    Azzoppato dalle troppe assenze (Ibrahimovic, Giroud, Calabria, Kjaer, Krunic, Bakayoko, perfino il terzo portiere Plizzari), il Milan ha impiegato 67 minuti per abbattere la resistenza del Venezia (gol di Brahim Diaz), ha raddoppiato nel finale (bomba di Theo Hernandez) e si è portato in testa alla classifica affiancando l’Inter. Primo posto in condominio platonico e provvisorio perché penso che oggi pomeriggio il Napoli andrà a sbancare anche Genova, sponda Sampdoria, tornando solitario capolista. 

    Per vincere Stefano Pioli ha avuto bisogno dei titolari disponibili (Tomori, Theo Hernandez e Saelemaekers) tenuti a riposo per fare un minimo di turnover visto che il Milan rigiocherà sabato a Spezia e martedì in Champions League a San Siro con l’Atletico.

    Il fatturato dei tre, entrati al 59’ per Gabbia, Ballo Touré e Florenzi, è il seguente: un assist vincente e un gol (Theo Hernandez), un assist vincente e una serie di giocate da campione (Saelemaekers). 

    Il tutto è accaduto perché, poco prima dell’ora di gioco (59’), la squadra aveva perso l’aggressività  che ne aveva contraddistinto il primo tempo e il Venezia, pur non combinando nulla oltre la metacampo, se si eccettuano due calci d’angolo, non soffriva più le pene dell’inferno nel preservare la propria porta. Intendiamoci, non che nel primo tempo il Milan avesse creato occasioni irripetibili, ma un assoluto predominio territoriale con qualche buona trama e intuizione si erano viste. 
    Poco ha fatto Rebic, risolutore a Torino, a parte un colpo di testa da angolo di Tonali, favorito dall’uscita sbagliata di Maenpaa, finito sopra la traversa.
    Eravamo a metà del primo tempo (24’) e il Milan faticava a trovare sbocchi offensivi per due ragioni. Il totale ottundimento degli spazi da parte degli avversari, schierati dall’allenatore Zanetti con 4-1-4-1 che è diventato sempre più spesso 4-5-1, e la prevedibilità - per non dire della lentezza - del giro palla milanista. 

    Ci è voluto Kalulu (31’) per animare la scena. In anticipo, su una palla giocata avanti dagli avversari, è stato bravo a smorzarla con il petto, a portarla avanti con rapidità, a chiedere lo scambio stretto con Rebic e poi a concludere con l’interno destro fuori di poco. 

    Un altro strappo, questa volta a sinistra, ha avuto per protagonista Leao che ha seminato gli avversari e poi ha messo dentro un cross basso sul quale Maenpaa ha toccato e Molinaro allontanato. 

    Ancora un paio di conclusioni di Florenzi (la prima di piede, la seconda di testa su imbeccata sempre di Kalulu) e il primo tempo si è concluso senza troppi sussulti e, come detto, senza rischi veri per il Venezia. 

    Brahim Diaz ha sbagliato in apertura di ripresa su un’azione assai simile a quello che lo porterà, poco dopo al gol: cross di Kalulu, testa di Rebic e ciabattata alta del giovane trequartista.

    Il quale non ha sbagliato al 67’, dopo gli opportuni cambi di Pioli. Azione anche in questo caso di rara bellezza: Bennacer ha pescato Theo in proiezione offensiva, il suo sinistro al volo di interno destro è stato un invito a nozze per Diaz che l’ha messa dentro da due passi.

    Nei restanti ventitré minuti succedono molte cose facilmente pronosticabili. La prima (81’): il raddoppio di Theo Hernandez al termine di una grande azione di Saelemaekers, che ha il pregio di servirlo tagliando l’area giusto giusto sulla sua corsa e per il suo tiro mancino.

    La seconda (91’): un tiro sotto la traversa, sempre di Saelemaekers, che il portiere del Venezia devia in angolo. 

    La terza (73’): la sostituzione di Rebic con Pellegri.

    La quarta, che sarebbe la più importante, è che il dominio del Milan non solo diventa totale, ma più disinvolto e sicuro.

    Confermo la mia sensazione: per lo scudetto sarà testa a testa con il Napoli. L’Inter c’è, ma a parità di effettivi, per me è più indietro. Il campionato, che è appena partito, dirà.  

    :(actionzone)

    IL TABELLINO

    Milan-Venezia   (primo tempo 0-0)

    Marcatori: 23' st Diaz (Mil), 37' st Hernandez (Mil)

    Assist: 23' st Hernandez (Mil), 37' st Saelemaekers (Mil)

    MILAN (4-2-3-1): Maignan, Kalulu, Gabbia (dal 14' st Tomori), Romagnoli, Ballo-Toure (dal 14' st Hernandez), Bennacer, Tonali, Florenzi (dal 14' st Saelemaekers), Diaz (dal 35' st Kessie), Leao, Rebic (dal 28' st Pellegri). All. Pioli. A disp: Tatarusanu, Jungdal, Conti, Theo Hernandez, Tomori, Castillejo, Kessiè, Saelemaekers, Maldini, Pellegri.

    VENEZIA (4-3-3): Maenpaa, Ebuehi (dal 28' st Mazzocchi), Caldara, Ceccaroni, Molinaro, Peretz (dall'8 st Crnigoj), Vacca (dal 35' st Tessman), Busio, Aramu, Forte (dall'8 st Henry), Johnsen (dal 28' st Okereke). All: Zanetti. A disp: Neri, Modolo, Mazzocchi, Svoboda, Tessmann, Heymans, Bjarkason, Kiyine, Crnigoj, Henry, Okereke. 

    Ammoniti:  25' pt Forte (Ven), 32' st Caldara (Ven)



     

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