Milan d'Egitto: non vince, e Pato ko un mese
Il Milan guarda la classifica e decide di non farsi domande. Il pareggio per uno a uno agguantato nel secondo tempo contro l'Udinese presenta sfumature che lasciano perplessi ma Massimiliano Allegri preferisce vedere il bicchiere mezzo pieno: «Abbiamo dimostrato grande maturità, la squadra mi è piaciuta. La classifica? Guardarla in questo momento non ha senso, ci sarà tempo per recuperare». Eppure l'appuntamento con la vittoria è nuovamente rimandato e rispetto a due giorni fa c'è una grana in più da risolvere: insieme a Ibrahimovic, Robinho e Boateng si è infortunato anche Pato. Domani sono previsti accertamenti, si teme uno stop di un mese. Non è un bel momento per gli attaccanti. La notte è dolce solo per il giovane El Sharaarawy che bagna il suo debutto con un gol. All'Udinese di Guidolin, invece, resta il rammarico di non aver saputo sfruttare al meglio le numerose ripartenze ma anche la soddisfazione di aver difeso il primato.
Come era successo a Napoli, il Milan ha problemi nel mezzo. Gli avversari se ne rendono subito conto e sfruttano la superiorità a centrocampo. Isla segue Seedorf, Badu guarda a vista Aquilani e Asamoah si occupa di Nocerino. Basta e Armero, invece, tengono d'occhio Abate e Zambrotta quando scendono. L'Udinese ha così un buon controllo e il Milan fa fatica a creare. L'assenza di Ibrahimovic che dà profondità alla manovra si avverte subito. Tra le linee si devono muovere Cassano e Pato, ma il loro lavoro viene interrotto quasi sul nascere. Al 19', infatti, Pato si ferma per un guaio muscolare alla coscia destra, la stessa che aveva trasformato il suo 2010 in un anno da incubo. Allegri sconsolato preferisce il giovane El Shaarawy a Inzaghi e inizia un'altra partita. Il Milan per buona parte del primo tempo è sconvolto. Quello che combina Abbiati è il riassunto di un periodo sfortunato e di scarsa attenzione. Al 29', infatti, Torje prova un traversone che finisce in porta, il portiere rossonero non trattiene e Di Natale con grande facilità insacca. C'è bisogno di qualità e corsa per spezzare il ritmo del centrocampo bianconero, ma il Milan è troppo lento. Aquilani viene inghiottito dagli avversari e non riesce a servire assist ai compagni.
Non è un caso che l'unica vera azione del Milan si registri al 41' quando Abate sfrutta male un'intuizione di Cassano. Poco prima Seedorf aveva colpito il palo su punizione. L'intervallo deve servire ad Allegri per dare la scossa. In effetti l'atteggiamento a inizio ripresa è quello giusto, il Milan parte in attacco dimostrando un'aggressività sconosciuta nei primi 45'. L'Udinese lascia al Milan il pallone e rischia grosso. Handanovic, prima salva su un tiro di Cassano ma nulla può di fronte al giovane El Shaarawy che servito dal barese prova un tiro angolato: è quello giusto. San Siro esplode e applaude il suo piccolo eroe. Dopo 30' di predominio rossonero l'Udinese decide di rientrare in partita con una ripartenza micidiale. Di Natale infatti serve Pinzi che sfuggendo al controllo dei due centrali del Milan colpisce il palo. Emanuelson, subentrato ad Aquilani, viene beccato dal pubblico per una serie di occasioni mancate.
L'atteggiamento della squadra è quello giusto, manca il guizzo all'Ibrahimovic che si rivedrà in Champions League. Allegri quindi a fine partita ha un'unica freccia nell'arco: Pippo Inzaghi. Ma neppure lui riesce a fare il miracolo. Superpippo si rende protagonista di un'azione dubbia in piena area ma poco dopo è ancora l'Udinese a far paura, finendo la gara come l'aveva cominciata: in avanti. I campioni d'Italia, escono dallo stadio tra i fischi.