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Milan, Conceiçao duro: "Nel primo tempo ci è mancata la base del calcio"
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I rossoneri cadono 2-1 contro la Dinamo, piegati dai gol di Baturina e Pjaca (in mezzo il momentaneo pareggio di Pulisic) e condizionati dall'espulsione di Musah nel primo tempo. Il Diavolo va quindi ai playoff, dove affronterà una tra Feyenoord e Juventus.
Al termine della gara, il tecnico milanista Conceicao è intervenuto a Sky Sport: le sue dichiarazioni.
CHE MILAN E' STATO OGGI? - "Le incidenze della partita sono state tutte contro di noi. Nel primo tempo ci è mancata la base del calcio. Il calcio è fatto di duelli offensivi e difensivi, di aggressività. Siamo stati così 20-25 minuti fino al primo gol, siamo arrivati poche volte negli ultimi 30 metri. Poi l'errore individuale possiamo capirlo, non è un problema uno sbaglio ci può stare. Ma dobbiamo fare di più. Con l'espulsione tutto si è complicato, abbiamo continuato a lottare per un risultato positivo. Quando abbiamo fatto il gol abbiamo anche cercato di vincere la partita e con un altro errore individuale abbiamo preso il secondo gol. A questo livello qua le partite sono di alto livello, noi dobbiamo rimanere pronti e ad alti livelli".
COME SI ALLENA L'AGGRESSIVITA' - "Questo dipende dall'orgoglio di ognuno di noi, dagli obiettivi che ognuno ha per la propria carriera. Devi avere questa base. Poi parliamo di tattiche, sistema di gioco, dinamiche di squadra... Non sto dicendo una novità. Dovevamo entrare molto più forti, aggressivi nei duelli, presenti in partita. Non devo dire un'altra cosa per essere simpatico: è la verità. Nel secondo tempo mi sono piaciuti di più, abbiamo cercato di vincere la partita e non ci siamo riusciti. Dobbiamo pensare alla prossima partita e a cambiare un po' questo ambiente. Abbiamo tutto davanti ancora, dipende da noi: dobbiamo fare di più".
LE DIFFICOLTA' - "Io oggi avevo 17 giocatori, ho messo Tomori terzino destro, avevo 2-3 giovani in panchina, qualche giocatore non è iscritto, qualcuno è infortunato. Non ho parlato di questo, del campo e né di arbitraggio, che non è al livello della Champions League. Ma non ho parlato di questo. Potremmo parlare di tutto, ma non mi va".
Conceicao è poi intervenuto in conferenza stampa.
COSA E' SUCCESSO - "Tutti gli episodi della partita sono stati contro di noi, ma con questo non voglio nascondere la mancanza di aggressività nel primo tempo. Quando manca la base è difficile: il calcio è fatto di duelli costanti, difensivi e offensivi. Non sto dicendo cose spettacolari, ma non è facile cambiare. Abbiamo reagito, ma perché siamo costretti a reagire? Noi avevamo molte motivazioni in più di loro. La preparazione è stata fatta al dettaglio, poi ognuno ci deve mettere la sua passione per il calcio. Anche il terreno di gioco non era buono, l'arbitraggio non è stato al livello. Si può dire tutto, ma non lo farò. Ho messo anche Terracciano a destra. Sono fatti, ma non ci voglio entrare. Per me è più importante la passione, mettere qualcosa in più di sé stesso. Se no si può cambiare allenatore, far venire il migliore del mondo, ma è difficile. Il problema è la base. Veramente: io, giocare una partita di Champions così, entrare in una maniera come la nostra, è difficile...".
SANTIAGO GIMENEZ IN FORTUNATO - "Ho fatto un discorso con la dirigenza per capire dove migliorare. Stiamo cercando di trovare soluzioni che ci possano aiutare, un po' più forti. Abbiamo ancora tutto in mano, sia in campionato che in Champions: abbiamo tutto per andare avanti".
PRIMO TEMPO PEGGIORE DELLA SUA CARRIERA? - "No, perché nonostante il nostro atteggiamento loro non erano mai arrivati in porta. Non massacro neanche Gabbia, che ci ha dato tanto. Musah, primo cartellino evitabile. Errore e gol loro al primo tiro: siamo stati noi come squadra a commettere questi errori. Mettiamoci la mano sulla coscienza. Io sono qui davanti a voi e vi dico che sono il responsabile. Poi nello spogliatoio ci dobbiamo guardare in faccia".
I GIOCATORI CREDONO NEL SUO LAVORO? - "Non mi viene il dubbio. Risponderò sinceramente. Ho visto giocatori che erano veramente dispiaciuti e delusi per questa partita. Se i giocatori non credessero in me, non avremmo vinto la Supercoppa, a Como o col Parma con reazioni importanti. Dobbiamo cambiare l'ingresso nella partita. Se chi gioca dal primo minuto non è disponibile a fare questo, metteremo altri. La fiducia c'è tra staff e giocatori".