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    Milan, con Montella cuore e attributi: ma per l'Europa serve vincere

    Milan, con Montella cuore e attributi: ma per l'Europa serve vincere

    • Federico Zanon
    Attributi e cuore. O meglio, per citare Luca Serafini nel suo editoriale, "palle e cuore". Il Milan che ieri ha ripreso la Lazio, che ha pareggiato una partita già persa grazie a una magia dello slalomista Suso, ha convinto tutti dal punto di vista del carattere, dell'abnegazione. Ancora una volta. Una squadra che non muore mai, che lotta fino alla fine, che non getta la spugna fino al fischio finale. A dirlo sono i numeri, il Milan ha segnato quattro degli ultimi otto gol in Serie A dall'85' minuto in poi, vincendo contro Crotone, Cagliari e Bologna e pareggiando contro gli Inzaghi boys. Colpi di coda che hanno permesso di conquistare 7 punti, senza i quali la classifica sarebbe stata da film horror. 

    MERITO DI MONTELLA - Numeri importanti, che fanno del Milan una squadra viva. Che in questa stagione, nonostante le espulsioni, l'assenza di un vero leader in mezzo al campo, gli infortuni e le difficoltà in zona gol dei suoi attaccanti (Bacca, Lapadula e fino a gennaio anche Niang e Luiz Adriano) ha cercato di produrre gioco, di fare calcio. Una squadra che, dopo anni bui a caccia di se stessa, ha una sua identità, modellata dal credo calcistico di Montella. Che sta facendo gli straordinari per non far perdere il treno Europa, nonostante, dopo 24 giornate, abbia un solo punto in più di quello di Mihajlovic.

    SERVE VINCERE - L'Europa, l'unico obiettivo rimasto. Lontano solo 4 punti, per la quale le concorrenti sono agguerrite. Inter, Atalanta, Lazio e Fiorentina, prossima avversaria a San Siro. Un test da superare a piedi voti, una sfida da vincere. Il Milan nel 2017 l'ha fatto solo 2 volte in 8 partite, contro Cagliari e Bologna. Troppo poco per centrare l'obiettivo.  
     

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