Milan: closing a rischio, Fininvest e Sino Europe alla battaglia legale?
Diventa sempre più intricata la questione relativa alla possibile cessione del Milan al consorzio cinese Sino Europe Sports. Dopo il mancato closing della scorsa settimana, sono ore di attese in via Aldo Rossi, con Silvio Berlusconi e Fininvest che hanno concesso un ultimatum al gruppo rappresentato da Yonghong Li per versare entro questo venerdì un'ulteriore caparra da 100 milioni di euro per mantenere l'esclusiva sulla trattativa, scaduta formalmente lo scorso 3 marzo.
Se pubblicamente Berlusconi ha fornito rassicurazioni ai tifosi sulla serietà della cordata cinese e la volontà di chiudere l'operazione, in privato il numero 1 rossonero non ha nascosto il suo fastidio per l'ennesimo rallentamento e, in vista di una possibile riscrittura dei contratti, medita con i suoi legali di inserire nuove condizioni che accertino la consistenza dell'acquirente, dalla tracciabilità dei finanziamenti di Sino Europe fino ad un piano di investimento che preveda l'immissione da subito di denaro fresco per rilanciare il Milan.
Il Corriere dello Sport suggerisce invece una visione molto meno ottimistica della vicenda, con i cinesi stessi pronti a reclamare parte dei 200 milioni già versati di caparra, nel caso in cui la trattativa fallisse definitivamente e utilizzando come giustificazione il fatto che non si sia potuti giungere al closing non tanto per responsabilità proprie ma per le restrizioni imposte dal governo di Pechino all'esportazione di capitali all'estero. Un muro contro muro quello che potrebbe prodursi tra Fininvest, che non ha alcuna intenzione di restituire i soldi, e Sino Euro Sports che potrebbe portare addirittura ad una battaglia legale, secondo la ricostruzione del quotidiano romano.
Se pubblicamente Berlusconi ha fornito rassicurazioni ai tifosi sulla serietà della cordata cinese e la volontà di chiudere l'operazione, in privato il numero 1 rossonero non ha nascosto il suo fastidio per l'ennesimo rallentamento e, in vista di una possibile riscrittura dei contratti, medita con i suoi legali di inserire nuove condizioni che accertino la consistenza dell'acquirente, dalla tracciabilità dei finanziamenti di Sino Europe fino ad un piano di investimento che preveda l'immissione da subito di denaro fresco per rilanciare il Milan.
Il Corriere dello Sport suggerisce invece una visione molto meno ottimistica della vicenda, con i cinesi stessi pronti a reclamare parte dei 200 milioni già versati di caparra, nel caso in cui la trattativa fallisse definitivamente e utilizzando come giustificazione il fatto che non si sia potuti giungere al closing non tanto per responsabilità proprie ma per le restrizioni imposte dal governo di Pechino all'esportazione di capitali all'estero. Un muro contro muro quello che potrebbe prodursi tra Fininvest, che non ha alcuna intenzione di restituire i soldi, e Sino Euro Sports che potrebbe portare addirittura ad una battaglia legale, secondo la ricostruzione del quotidiano romano.