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    Milan che (non) vince non si cambia: Pioli ha un solo dubbio per Napoli

    Milan che (non) vince non si cambia: Pioli ha un solo dubbio per Napoli

    • Longo e Distaso
    Squadra che vince non si cambia, recita un vecchio adagio. Ma anche se ultimamente il Milan di soddisfazioni se n’è tolte ben poche - è reduce da due sconfitte psicologicamente pesanti contro Juventus e Paris Saint-Germain - Stefano Pioli non appare particolarmente interessato a stravolgere un copione che dal suo punto di vista offre le migliori garanzie. Al di là di un atteggiamento tattico tutto da decifrare, al netto della difesa d’ufficio utilizzata nella conferenza stampa della vigilia, contro il Napoli il tecnico rossonero non appare intenzionato a modificare più di tanto la formazione scesa in campo mercoledì sera in Champions League. Complice la squalifica di Thiaw, davanti a Maignan verrà riproposta la linea difensiva del secondo tempo di Parigi, con capitan Calabria a destra e desideroso di rispondere sul campo alle tensioni accumulate nel botta e risposta dialettico con Pioli, Kalulu a ricomporre la coppia scudetto in mezzo con Tomori e Theo Hernandez (invitato dal suo allenatore ad alzare il livello delle prestazioni) a sinistra.

    PIOLI, IBRA NON TI SERVE: DOV'E' FINITO IL MILAN?

    COSI' IN MEDIANA - Un reparto quello più arretrato che ha sofferto oltremodo nelle recenti uscite e che si è spesso mostrato troppo esposto alle intemperie da un atteggiamento di squadra poco equilibrato, ma è la mediana che ha fornito i maggiori grattacapo a Pioli. Una mediana priva di un giocatore centrale come Loftus-Cheek (ancora out per un sospetto di pubalgia) e che chiederà gli straordinari a Reijnders, apparso un po’ appannato rispetto alla versione più brillante di inizio campionato. Pioli gli chiede quei gol che nei suoi trascorsi olandesi sono sempre arrivati ma soprattutto di accompagnare meglio una fase offensiva fattasi asfittica nelle ultime settimane; con lui spazio a Krunic da pivot, preferito nuovamente ad Adli, e ad uno tra Musah e Pobega. Lo statunitense è stato tra i peggiori in campo contro il PSG ed è stato anche tra i più impiegati nell’ultimo mese, compresi gli impegni con la sua nazionale: ecco perché non è da escludere un rilancio al “Maradona” del giocatore italiano, la cui ultima apparizione risale alla trasferta di Dortmund.

    LEAO IN CRISI, ECCO PERCHE'

    ATTACCO OBBLIGATO - Se la difesa soffre perché poco aiutata dal reparto centrale, che al tempo stesso non riesce a fornire il giusto supporto più in avanti, non si può negare che le problematiche del reparto offensivo nascono anche da una serie di difficoltà di carattere individuale che è rivelato dai numeri. La scorsa primavera proprio a Napoli ammirammo una delle versioni migliori e più devastanti di Rafa Leao: doppietta nella sfida del 2 aprile scorso, terminata 4-0 per il Milan e assist a Giroud dopo una cavalcata strepitosa nel ritorno del quarto di finale di Champions League pochi giorni più tardi. Da un mese a questa parte il portoghese non segna e ai fini del risultato le ultime giocate determinati rimangono il doppio assist contro la Lazio del 30 settembre scorso. Sarà ovviamente lui a cercare il riscatto insieme all’alter ego a destra Pulisic (a quota 4 reti) ad accompagnare Olivier Giroud, che non va a segno su azione dalla prima di campionato a Bologna. Ma di alternative non ce ne sono, considerando che Okafor e Jovic hanno recuperato dai rispettivi acciacchi ma rimangono opzioni da impiegare a match in corso. Anche per questi motivi squadra che (non) vince non si cambia.
     

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