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    Milan, che legnata! Ibra unica speranza per la Champions. Vola la Lazio, ma Orsato la combina grossa

    Milan, che legnata! Ibra unica speranza per la Champions. Vola la Lazio, ma Orsato la combina grossa

    • Alberto Polverosi
      Alberto Polverosi
    Quando la qualità si mischia alla concretezza esce una partita come quella di Carlos Joaquín Correa. Due gol e una prestazione straripante. Con la doppietta del suo fenomeno e con il terzo gol della sua Scarpa d’Oro la Lazio ha battuto il Milan ed è rientrata a pieno titolo in corsa per la Champions. Sulla vittoria, per il resto limpida e ampiamente meritata, della squadra di Inzaghi resta però un’ombra (piccola, vista la dimensione del risultato) che vale la pena raccontare subito per chiedere a Trentalange, il nuovo presidente degli arbitri, di dare seguito a quanto annunciato alla sua elezione: far parlare  gli arbitri per fare chiarezza su episodi come quello che ha portato la Lazio al 2-0. L’azione è partita da un fallo evidente di Lucas Leiva su Calhanoglu al quale Orsato, già nel primo tempo, non aveva mai fischiato una punizione a favore nonostante diversi contrasti. Quello era fallo, ma l’arbitro di Schio era lì, a tre metri, e ha fatto cenno di no, ma quale fallo. Così l’azione è partita e Correa ha segnato. Tutti i giocatori del Milan sono piombati intorno a Orsato. Mazzoleni, dal Var, gli ha detto qualcosa, l’arbitro di campo ha capito male e ha indicato il dischetto di metà campo convalidando il gol. Invece Mazzoleni gli aveva detto di andarlo a rivedere al monitor, Orsato c’è andato, si è visto nitidamente il fallo di Lucas Leiva sul 10 turco, era evidente per tutti ma non per l’arbitro che ha convalidato il gol una volta per tutte. Ovviamente Mazzoleni, se ha richiamato al Var il suo collega, ha visto qualcosa di falloso in quell’intervento, altrimenti di fronte alla certezza in diretta di Orsato non avrebbe aperto bocca. E’ vero che l’arbitro di Schio fischia pochissimo, ma un fallo è un fallo.

    GLI ERRORI. La Lazio ha vinto con merito, sfruttando meglio del Milan una partenza dissennata, di qua e di là. Venti secondi, primo errore, di Marusic, ma Reina ha deviato in angolo la conclusione di Calhanoglu. Ottanta secondi, secondo errore, di Bennacer: Donnarumma saltato da Correa e Lazio in vantaggio. Lo scontro diretto del’Olimpico ha preso subito la strada di casa per la concretezza della squadra di Inzaghi e per le colpe di quella di Pioli, dopo il controllo sbagliato di Bennacer è stato Tomori a farsi trovare “piatto” nella marcatura di Correa che ha triangolato con Immobile ed ha segnato. Tomori aveva commesso lo stesso errore di postura contro il Sassuolo sul gol di Raspadori: “piatto” anche in quel caso.

    VENTI MINUTI DI LAZIO. La rete ha danneggiato non poco il morale del Milan
    che per venti minuti è rimasto sotto la pressa laziale. Era il motore rossonero a perdere giri, Bennacer e Kessie non erano in grado di dare velocità all’inizio dell’azione, né protezione alla difesa, che ha barcollato ancora di fronte all’ispirato Correa. Dall’altra parte, giganteggiava Milinkovic, creava gioco e rifiniva Luis Alberto e dava equilibrio Lucas Leiva. In quei 20' laziali ci sono state una palla-gol di Immobile (se l’autore non fosse Donnarumma parleremmo di deviazione miracolosa), una mezza occasione di Correa e un diagonale della Scarpa d’Oro respinto da Kjaer.

    POI IL MILAN. E’ stato Hernandez a riportare il Milan dentro la partita con un’iniziativa che è costata il giallo (e la squalifica per la gara col Genoa, era diffidato) ad Acerbi. Sono entrati sulla scena Calhanoglu e Saelemaekers che, tagliando di continuo da destra al centro, metteva a disagio Radu e Lulic. Mancava però l’apporto della coppia d’attacco croata, Rebic-Mandzukic. La Lazio ha raggiunto per l’ultima volta le sue punte (Correa) al 24', poi si è visto solo il Milan. Reina ha parato una palla-gol a Calhanoglu servito da Saelemaekers che ha avuto poi un’occasione tutta sua (altra parata del portiere spagnolo). Il Milan era tutto proiettato in attacco quando la Lazio è partita in contropiede e ha segnato il 2-0 con Lazzari, ma in fuorigioco di un ginocchio..., visto da Mazzoleni al Var. Così il primo tempo si è chiuso con la seconda grossa occasione per il Milan, in fondo a un’azione tutta al volo, con palla a mezza altezza, da Calhanoglu a Saelemaekers a Mandzukic, mezza girata, altra risposta di Reina che ha riscattato la brutta serata del “Maradona”.

    CORREA 2 E ANCHE CIRO. Il Milan ha ripreso subito ad attaccare e la Lazio
    a ripartire. Dopo 5' Saelemaekers non si è preso la responsabilità di concludere in piena area, ha cercato Kessie e ha sbagliato un’altra buona occasione. Quello che non ha fatto Correa un minuto dopo, quando in contropiede, su splendido lancio di Luis Alberto, ha fulminato Tomori (un disastro) e ha scaraventato la palla sul primo palo. Due a zero. Ma tutto è nato, come detto poco sopra, da un fallo di Lucas Leiva su Calhanoglu. Pioli ha cambiato attacco con l’irritante Leao e Brahim Diaz (fuori Mandzukic, lento e appesantito, e Saelemaekers), ma il Milan aveva perso la spinta, la Lazio poteva difendere senza affanno e ripartire con la qualità ritrovata di Luis Alberto. Altro assist spettacolare dello spagnolo per Immobile, il cui pallonetto su Donnarumma in uscita si è stampato sul palo. E’ come se Ciro avesse preso le misure perché nell’azione seguente ha timbrato anche lui: palla da Lazzari sul destro della Scarpa d’Oro, sventola in diagonale, ancora palo, ma stavolta interno e palla dentro. Chi lo marcava? Ancora lui, il disastroso Tomori, accorso in ritardo nella chiusura. Tre a zero, una grande vittoria per la Lazio, una legnata per il Milan che ha chiuso la gara con la traversa colpita da una girata di testa di Kessie.

    RECUPERARE IBRA. Per la Champions ci sono 5 squadre in 7 punti, ma con la Lazio che deve recuperare la partita col Toro. Virtualmente potrebbero essere 5 squadre in 4 punti. In questo momento è il Milan, insieme alla Juventus, ad avere i problemi più seri, ha perso due gare di fila, tre nelle ultime sette. Urge il recupero di Ibrahimovic, perché senza rischia tanto. La Lazio si è rilanciata con una vittoria fondamentale per la corsa alla Champions, una vittoria che porta anche a un record storico per il club di Lotito: è la decima di fila in casa, mai successo finora.

    :(actionzone)

    IL TABELLINO 

    Lazio-Milan 3-0 (1-0 primo tempo)

    Marcatori: 2’ e 51’ Correa (L), 87’ Immobile (L)


    Assist: 2’ Immobile (L), 51’ Luis Alberto (L), 87’ Lazzari (L)

    Lazio (3-5-2): Reina; Marusic, Acerbi, Radu; Lazzari, Milinkovic, Leiva (88' Cataldi), Luis Alberto (88' Akpa Akpro), Lulic (67' Fares); Correa (76' Pereira), Immobile (88' Muriqi). All.: Inzaghi.

    Milan (4-2-3-1): Donnarumma; Calabria (69' Dalot), Kjaer (73' Romagnoli), Tomori, Theo Hernandez; Kessie, Bennacer (69' Tonali); Saelemekers (63' Diaz), Calhanoglu, Rebic; Mandzukic (63' Leao). All.: Pioli.

    Arbitro: Daniele Orsato (sez. di Schio)

    Ammoniti: 19’ Acerbi, 57’ Milinkovic.  

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