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    Cardinale torna a Milano: tra la Champions e le nuove mosse per lo stadio

    Cardinale torna a Milano: tra la Champions e le nuove mosse per lo stadio

    • Federico Albrizio
    Gerry Cardinale torna a Milano per stare vicino al Milan nelle sue battaglie, dentro e fuori dal campo. Il numero uno di RedBird è atteso nelle prossime ore nel capoluogo lombardo in una settimana cruciale per il Diavolo: da una parte c'è la Champions League e la sfida con il Napoli a San Siro mercoledì 12 aprile (ore 21), dall'altra la questione stadio e una battaglia che diventa sempre più agguerrita per il progetto di una nuova casa per i rossoneri.

    CHAMPIONS E SCARAMANZIA - Il campo è il tema che chiaramente assume più rilevanza nei pensieri del mondo milanista. Il deludente pareggio interno con l'Empoli nell'ultimo turno di Serie A ha raffreddato l'entusiasmo dopo il clamoroso 4-0 al Maradona per la squadra di Stefano Pioli che ora cerca una scossa. Affidandosi ai suoi uomini chiave, da Kjaer a Leao e Giroud, ma anche sperando in un assist dalla cabala. Perché finora, le presenze di Cardinale a San Siro sono sempre coincise con vittorie: è successo il 3 settembre dell'anno scorso nel derby (Milan-Inter 3-2), si è ripetuto l'8 ottobre in Milan-Juve (2-0), lo stesso è accaduto nell'ultima visita meneghina del manager statunitense, il 14 febbraio nell'andata degli ottavi di Champions (Milan-Tottenham 1-0). Numeri scritti con il sorriso e che accompagnano il punto europeo più alto per i rossoneri negli ultimi 11 anni, uno snodo dal quale passa la crescita del club anche dal punto di vista dei ricavi, aspetto sul quale Cardinale e RedBird lavorano con grande attenzione anche in ambiti esterni al pallone.

    BATTAGLIA STADIO - E al tema ricavi si lega a doppio filo la battaglia che il Milan continua a condurre per il progetto di nuovo stadio, tema sul quale la proprietà americana ha particolare fretta. Perché le tempistiche in Italia sono lunghe e gli incontri da condurre sono diversi. Al netto della riservatezza che pervade sempre l'agenda di Cardinale, non si può escludere un nuovo confronto con Beppe Sala e il Comune, così come con il governatore della Regione Lombardia Attilio Fontana che gli ha dato appuntamento in una recente intervista. La prima scelta nelle idee della proprietà rossonera è sempre quella di lasciare San Siro per realizzare un nuovo impianto nell'area dell'ippodromo La Maura, ritenuta la più idonea per spazi e collocazione. Tuttavia le proteste proseguono e anche all'interno della maggioranza le resistenze sono sempre più forti, mettendo in difficoltà anche ils indaco Sala che aveva aperto. Per questo hanno preso corpo nel corso delle settimane anche piste alternative, come ad esempio San Donato che ha aperto a questo tipo di soluzione. Tra Champions e stadio, per Cardinale e il Milan una settimana ricca e cruciale.

    I VERDI NON MOLLANO - A proposito de La Maura, i Verdi si confermano i principali oppositori ai piani del Milan. Lo si evince anche dall'ultima lettera del consigliere Enrico Fedrighini, affidata al proprio profilo Facebook: "La lezione della Maura - Non riusciranno a distruggere la Maura, né il prezioso corridoio ecologico del Parco di Cintura Metropolitana nell'ovest milanese. Ne sono ogni giorno più convinto, per una ragione semplice.
    Non perché alla fine debba per forza prevalere il buon senso (merce sempre più rara); né per una repentina e tardiva scoperta delle norme che tutelano il territorio del parco.
    E il pur importante intervento del Commissario all'Ambiente UE, da me sollecitato, non è a mio avviso sufficiente a spiegare la cosa.
    A decidere questa delicata partita, fondamentale per affermare una diversa idea di citta' e di ambiente urbano, sarà secondo me la straordinaria mobilitazione e partecipazione della cittadinanza attiva. Una partecipazione diretta, trasversale, continua, promossa praticata e alimentata da diverse persone con diverse competenze radicate sul territorio; una valanga civica iniziata giovedi 2 marzo e proseguita con la catena umana dei tremila, per riaffermare - nel silenzio delle istituzioni - un principio semplice e fondamentale: la tutela dell'ambiente, del verde e dell'ecosistema urbano impone scelte di principio chiare, nette, non derogabili.
    Nel caso in questione: nessuno stadio nel verde ippico della Maura!".

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