Milanmania, cambia tutto: ora decide Gordon Singer in prima persona
Senza però dimenticare, questo lo ricordo io, che Maldini e Boban abbiano dovuto convivere con paletti economici figli del FFP e del desiderio della proprietà di tenere basso il tetto ingaggi. Esigenze, quella del rafforzamento della squadra e del contenimento dei costi, non sempre conciliabili. Questo è il passato. Una considerazione però pare inoppugnabile. Ora sia la proprietà sia Ivan Gazidis sanno bene che non possano più sbagliare una mossa. Molto irta di ostacoli appare la strada per ritornare nelle posizioni che competono al blasone del Milan, ma i tifosi rossoneri pretendono che almeno il cammino venga imboccato, magari complicato e faticoso, ma che si cominci a salire. Una salita che non debba essere interrotta ogni fine stagione, ma abbia un percorso all’insegna della continuità. Le parole, le speranze, i progetti devono dunque lasciare spazio a fatti concreti, a partire dalla decisione sull’allenatore.
La prima e forse fondamentale mossa. Parte dunque fra qualche mese il primo vero Milan targato Elliott. Certo fra il naturale scetticismo degli appassionati milanisti, scetticismo che deriva dai non certo soddisfacenti risultati dei primi anni americani. Io invece attendo, osservo, poi giudicherò questi primi veri passi del Milan targato Gordon Singer & Ivan Gazidis. Esprimere, come detto, scetticismo è certo comprensibile, ma preferisco attendere per capire come cominci questo lungo viaggio. Sì, perché sarà in ogni caso lungo. Salvo accadimenti oggi imprevedibili e clamorosi, il Fondo Elliott accompagnerà il Milan almeno per tre o quattro anni, con la forte volontà che il Club ritorni un punto di riferimento del calcio mondiale. I suoi investimenti, del resto, non sono mai a breve scadenza. Con l’augurio che confermi, anche nello sport, nel calcio, nel Milan, la fama di un gruppo vincente!