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    Milan, business plan senza Champions: via un giocatore per sistemare i conti

    Milan, business plan senza Champions: via un giocatore per sistemare i conti

    Sono passati tre mesi esatti da Milan-Craiova (3 agosto, 2-0), debutto casalingo del Milan in Europa, 70 mila persone sugli spalti, entusiasmo alle stelle, aspettative persino oltre. Da Milan-Craiova a Aek Milan tutto è cambiato e sembra che siano passati tre anni, tanto è successo da queste parti. L’entusiasmo si è trasformato nelle immancabili accuse social, il cui tribunale ha già emesso la sua sentenza: allenatore colpevole. Vincenzo Montella fin qui è stato bravo a lasciarsi scivolare tutto addosso, l’altra sera ad Atene ha dato i primi segni di (comprensibile) nervosismo nelle risposte.

    Il secondo pareggio di fila in Europa League per 0-0 — che ha portato la statistica a sei partite senza reti nelle ultime nove —, se non mette in discussione la qualificazione ai sedicesimi, suscita più di qualche riflessione sul gioco dei rossoneri che ad Atene è apparso in involuzione. Tante le cose che non hanno funzionato, sul piano fisico, tattico e anche di temperamento. Prima che il vortice di negatività travolga tutto (e c’è chi ha interesse ad alimentarlo) la società vuole capire cosa impedisca alla squadra di prendere il volo, se l’ostacolo è psicologico, se siamo ancora nei tempi fisiologici di adattamento, o se pure ci troviamo di fronte a problemi più strutturali, che risiedono nella scelta dei giocatori. Quello che è certo, è che gli acquisti fin qui non hanno reso quello che ci si aspettava. Tra questi anche André Silva,a secco l’altra sera ad Atene, a segno sei volte in Europa ma zero in campionato (dove però, va detto, non ha avuto moltissime chance). «La difficoltà è molto importante per crescere — le parole del portoghese ieri che ha risposto ai tifosi del Milan —. Non sono né pentito né triste di essere qui, sto facendo il mio lavoro, sono uscito dalla mia zona di comfort». Come tanti altri, deve sentirsi a suo agio presto.

    Quello che è altrettanto sicuro è che la squadra non è contro l’allenatore: lo spogliatoio è ancora nelle sue mani, a parte qualche giocatore scontento perché è stato impiegato meno, ma si tratta di dinamiche normali, come ha ammesso a secco André Silva, 21 anni, ha segnato sei reti in Europa, zero in campionato Il Milan non ha segnato in 6 gare su 9  lo stesso Riccardo Montolivo (che dovrebbe essere in campo anche domani nella partita clou). Per l’ad Marco Fassone questo è un punto fondamentale nella decisione se sostituire il tecnico.

    C’è una partita di mezzo e quello che dirà il campo sarà ovviamente fondamentale, ma la società vorrebbe continuare con Montella, l’ipotesi del traghettatore Gattuso non è del tutto convincente (Sousa sta per firmare in Cina con il Tianjin Quanjian). Dopo tre mesi, le aspettative dell’ambiente si sono già adeguate, ma l’ad Fassone è stato più prudente e ha agito d’anticipo: già nei mesi scorsi nel business plan presentato agli istituti di credito ha inserito l’Europa League, e non la Champions, come obiettivo minimo. Naturalmente sarebbe meglio poter contare sui proventi della Coppa più prestigiosa, ma il piano alternativo (con la vendita di un giocatore) è già scritto.

    Da Il Corriere della Sera

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