Milan, Brocchi: 'Torno alle giovanili grazie a Galliani'
Christian Brocchi, calciatore della Lazio che ha dato ieri l’addio al calcio è intervenuto ai microfoni di RTL 102.5 durante “Password” con Nicoletta e Gabriele Parpiglia.
Quanto costa dare l’addio alla propria carriera?
È un momento sicuramente triste perché si chiude un capitolo della tua vita, io ho iniziato a giocare a calcio quando avevo 5 anni e logicamente è una cosa difficile da mandare giù. La cosa più difficile però è stata per me non smettere per mia volontà ma per un problema al piede che ha condizionato il mio ultimo anno e che mi ha costretto a smettere. Poi il fatto di dover smettere è un po’ una prassi che prima o poi capita a tutti. Io sono contento che tutto sia arrivato adesso, se mi fosse capitato 5 o 6 anni fa sarebbe stato peggio però mi sarebbe piaciuto continuare a giocare ancora, almeno un altro annetto.
Tanto ora sarai allenatore delle Giovanili del Milan
È una cosa bella, torno alle origini. Non è ufficiale ma ci sono buonissime probabilità. Io sono partito da lì, è un ambiente che conosco bene perché ho fatto tutta la trafila in società dai 9 ai 19 anni. Dovrei iniziare dai ragazzi intorno quell’età lì, non so se prenderò il posto di Inzaghi, dobbiamo ancora definire alcune cose.
Ti ha chiamato Galliani?
Il Dottor Galliani per me è stata una grandissima sorpresa ed emozione perché nel momento in cui mi sono fatto male mi ha chiamato per farmi sentire la sua vicinanza e quando avevo detto che avrei rischiato di non giocare più lui mi ha detto “Quando sei andato via dal Milan ti avevo promesso che saresti potuto tornare da noi e anche se sei via da cinque anni non mi sono dimenticato, le parole che dico le rispetto e quindi la porta qua è aperta.” Lo dico apertamente perché è un gesto che merita di essere condiviso e qui si spiegano tutti i successi del Milan di questi anni.
Cosa ne pensi del caso Osvaldo?
Io non sono mai d’accordo sulle esternazioni pubbliche. Io nella mia carriera ho avuto a volte delle discussioni con i miei allenatori, pur avendo avuto con tutti un bellissimo rapporto. Però a volte anche se sei dalla parte della ragione puoi evitare di esternare le cose in maniera pubblica e farlo in separata sede.
Perché avete fischiato tutti PSY?
La cosa fa abbastanza ridere, anche se non si dovrebbe ridere perché è stato veramente imbarazzante in quel momento lì e secondo me anche loro non se lo aspettavano, però ieri a Roma si giocava qualcosa di davvero importante, qualcosa che solo i romani possono capire e in quel momento lì loro non avevano voglia di queste cose, volevano il tifo vero. L’inno è un’altra storia, c’è un qualcosa di speciale.