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    Bonucci: 'Mai visto un allenatore come Gattuso! Milan? Fare un passo indietro è stato difficile. Sulla Juventus...'

    Bonucci: 'Mai visto un allenatore come Gattuso! Milan? Fare un passo indietro è stato difficile. Sulla Juventus...'

    Leonardo Bonucci, difensore del Milan, parla a Radio 105 del momento che stanno vivendo i rossoneri, reduci dalla vittoria con la Sampdoria: "Ho avuto pochi momenti in carriera di crisi. Ma quando è successo, è perché i singoli non si aiutavano come dopo la finale col Barcellona con la Juventus ed è quello che è successo al Milan. Tanti volti nuovi ed è difficile rendere subito. Ci è voluto tempo, poi il mister è stato fondamentale dandoci autostima e sicurezza quando è arrivato. La fiducia che abbiamo nei compagni è cruciale per uscire da momenti difficili. Scendiamo in campo per vincere ora, non per non perdere. E cambia tutto, poi la parola perdere non la voglio proprio più sentire in carriera".

    IL DERBY DI TORINO COL FIGLIO - "Ieri era abbacchiato. L'ha vissuta serenamente però, poi ha rifatto il derby nel salone con suo fratello e ha vinto. Lui resta tifoso del Torino, quello più piccolo è indeciso tra Juventus e Milan. Io ho sempre scherzato con loro, ma decidono loro. Se arriva Belotti al Milan? Magari, qualche dubbio di tifare Milan gli viene...".

    SU GATTUSO - "È il primo ad allenarsi a Milanello. Impressiona per quanta carica trasmette, credo di non aver mai visto nulla di simile in nessun altro allenatore. Poi ha la famosa cinquina... (ride, ndr)".

    SULLA CONDIZIONE - "Sto alla grande. Dopo ieri sera sto alla grande. Al gol non ci credevo, sapevo di essere in fuorigioco. Finalmente ci siamo però, abbiamo creato un gruppo e fatto squadra. I risultati si vedono e grande merito va al mister, capace di toccare le corde giuste. Stiamo coi piedi per terra e puntiamo a grandi obiettivi".

    SULLA MUSICA - "​Canzone che uso per caricarmi? Ho una playlist che ascolto prima del riscaldamento, per ultima lascio “Faded” di Alan Walker, lì scatta il clic per la battaglia. Poi cerco di entrare per primo nel riscaldamento per godermi il momento prima della gara, carica tanto, così come gli insulti negli stadi avversari: sono particolare in questo, ma è vero. Ho realizzato il mio sogno? Devi sempre seguire i sogni che avevi da bambino. Piano B se non fossi diventato calciatore? Non ne ho mai avuti, per me da ragazzo esistevano solo studio e calcio: il sabato sera gli altri andavano a ballare, mentre io ero sempre lì sul pezzo a pensare al mio futuro. Ero un sognatore e sono riuscito a realizzare il mio sogno".

    LA CANZONE DELLA FAMIGLIA - "Quella che identifica me e mia moglie è quella di Lorenzo Jovanotti, 'Il più grande spettacolo dopo il big bang'. Nostro figlio grande si chiama Lorenzo anche per questo motivo, questa è stata la nostra grande colonna sonora del nostro matrimonio e abbiamo scelto così".

    LA SCELTA DEL MILAN - "È stata una scelta difficile perché mi ero abituato a certi standard, anche all'Europa importante. Fare un passo indietro era difficile ma il Milan mi ha convinto subito col progetto e con l'entusiasmo, che ora stiamo ritrovando. Ora c'è l'opportunità di arrivare in fondo in due competizioni, sono convinto che possiamo dire la nostra e tenere viva la mia fame di vittoria".

    SUL PIU' FORTE DA AFFRONTARE - "Il momento peggiore è quando sei prima di una grande partita e ci pensi, non riesci nemmeno a pensare. Il più forte comunque è Cristiano Ronaldo, ogni volta che ci siamo incontrati ha sempre fatto gol. Insieme a Messi, sono i due fuoriclasse per eccellenza. Rubano sempre il tempo, gli lasci un centimetro e diventa deleterio, puoi anche essere in giornata ma non li fermi. Il mio idolo in queso ruolo è Nesta, per eleganza e personalità".

    OBIETTIVI DEL MILAN - "Pensiamo prima a giovedì, che non è scontato. Poi iniziano settimane terribili, dobbiamo essere pronti. Sognare di arrivare in fondo non ci costa nulla, le carte per giocarcela fino alle varie finali le abbiamo".

    SUI VIDEOGAMES - "Non ci gioco. Ma tanti compagni lo fanno, in ritiro soprattutto poi fanno tardi per sfidarsi. Sto riprendendo la mano però, perché i miei figli mi sfidano. Lorenzo, ad esempio, prende sempre il Real Madrid. Sarà compito nostro far salire i livelli del Milan nei videogames".

    SUI FIGLI CALCIATORI - "Cercherò di essere neutrale nei giudizi. Per esperienza personale, mio padre non mi giudicava mai o attaccava mai. Non si è mai permesso di dirmi qualcosa, è stato il segreto per diventare grande prima di esserlo".

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