Milan: Bonucci chiede acquisti europei, ma il mercato di Mirabelli è opposto
BUONA BASE, MA QUANDO IL GIOCO SI FA DURO... - Il consiglio velato alla dirigenza, nelle persone dell'ad Marco Fassone e del ds Massimiliano Mirabelli, è apparso però ben lucido e chiaro: la base creata nella scorsa estate, con giocatori giovani e dalle grandi potenzialità, è molto buona, un bel mix di filosofie calcistiche e culture che - collaudato - può portare a ottimi risultati; sicuramente però con questi giocatori è difficile arrivare a conquistare vittorie prestigiose, in Italia e in Europa, e ambire al traguardo massimo, che sia scudetto o posizione da protagonisti in Europa, palcoscenici ai quali è sempre stata abituata la società rossonera. Quando la posta in palio si alza e l'avversario è forte, al Milan manca sempre qualcosa: quel quid che gli consenta di portare a casa il risultato, mancato sia ieri che in Europa League contro l'Arsenal.
SERVE PERSONALITA' PER 'ALZARE L'ASTICELLA' - Il solito discorso fatto negli ultimi tempi dall'allenatore Gattuso in ogni frangente: "alzare l'asticella per riportare il Milan dove gli spetta". Un'asticella che - consiglia Bonucci, a ragione - può essere alzata solo con l'inserimento di giocatori di personalità, giocatori abituati a giocare in Europa, con esperienza internazionale, in grado di trasmettere questi valori anche in allenamento: calciatori e soprattutto uomini di cui la Juventus è dotata in abbondanza e dei quali Bonucci è stato compagno di squadra. Da Buffon a Higuain, da Chiellini a Khedira, da Matuidi a Douglas Costa: interpreti fantastici e di carattere, che il club rossonero al momento può soltanto invidiare.
MIRABELLI ALL'OPPOSTO, PER ORA: WILSHERE E DEPAY DA PRENDERE - Il lavoro di Mirabelli e della dirigenza del Milan, per la prossima sessione di mercato, dovrebbe essere improntato proprio ad aggiungere questa tipologia di giocatori, non certo facili da reperire: Reina può sicuramente essere un buon nome in quest'ottica, non lo sono di certo nè i quasi-acquisti Strinic e Ki nè i nomi usciti in queste ore, come Muriel, Pavon, Meyer o lo stesso Brandt. Giocatori che possono fungere da buone seconde linee o giovani di grandi potenzialità, ma non gente per "vincere subito": servono nomi alla Wilshere, alla Dembelè, alla Depay, serve esperienza internazionale, serve personalità, se si vuole provare a tornare tra i "grandissimi". Altrimenti si andrà avanti a lottare per il quarto posto e ad essere comprimari in Europa: non certo quello che la storia del Milan vuole e chiede.
@AleDigio89