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Milan, Bonaventura non incide più: rinnovo complicato, può dire addio
PROBLEMA CONDIZIONE, NON MODULO - Nella pirotecnica vittoria contro l'Udinese, il suo timbro non c'è. Anzi, ci sono solo una serie di 5 in pagella al termine di 45' (all'intervallo ha lasciato il posto al decisivo Rebic) che definire sottotono è riduttivo. Schierato largo nel 4-4-2 di Pioli, non è mai entrato in partita, apparendo scarico e giù di condizione. Zero strappi, nessuna illuminazione: con il pallone tra i piedi non ha mai alzato i ritmi ed è apparso fuori posizione. Eppure, riavvolgendo la storia della sua esperienza, il problema non sembra essere il modulo. Eh già, perchè all'Atalanta si mise in mostra proprio in quella posizione. Lo stesso avvenne nel 2015-2016: in panchina sedeva Sinisa Mihajlovic, che puntò su Jack e su Honda come esterni. Risultato? 33 partite, 6 gol e 7 assist, in uno dei suoi migliori anni da giocatore del Milan.
RINNOVO DIFFICILE, LA VIOLA OSSERVA - Il dilemma, ora, non si riflette solo sulle prossime scelte di Pioli, ma si estende in generale al futuro. Il contratto di Bonaventura, infatti, scade a giugno e il centrocampista non vuole arrivare a fine stagione con il domani ancora tutto da scrivere. Il Milan, nelle scorse settimane, ha aspettato a prolungare l'accordo: l'obiettivo di Boban e Maldini era quello di testarne la condizione e, dopo le prime risposte positive, iniziano ora ad emergere i dubbi. Ad agosto spegnerà 31 candeline e le ultime prestazioni non hanno dato segnali positivi. Inoltre, al termine del mercato di gennaio, tra dieci giorni, Jack sarà libero di poter firmare un pre-accordo con altre squadre per la prossima stagione. La Fiorentina continua a tenere gli occhi su di lui, i rossoneri valutano. Il tempo stringe, Bonaventura ha le ultime chances per provare a tenersi il Milan.