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Milan, Bertolacci può restare al Genoa. Ma solo a titolo definitivo
Davide Ballardini non perde occasione per ribadire come il centrocampista romano sia l'uomo indispensabile attorno al quale far ruotare il gioco del suo Grifone. E anche il diretto interessato, pur cercando di non sbilanciarsi troppo, ogni volta che gli è stato chiesto del suo futuro ha lasciato intendere come il suo desiderio sia quello di restare in rossoblù.
Del resto, dopo due stagioni complicate al Milan, il ritorno in prestito nel club più antico d'Italia, dove era esploso nel triennio 2012-2015, sembra averlo riportato ai livelli di qualche anno fa, quando riuscì ad entrare in pianta stabile nel giro azzurro. L'accordo tra rossoblù e rossoneri, stipulato lo scorso luglio, prevede però il rientro a Milanello al termine dei 12 mesi di prestito secco in Riviera. Una soluzione che tuttavia non convince nessuno. Neanche Rino Gattuso, che non appare particolarmente disposto a re-inserire Bertolacci nel proprio organico.
Ma se la conferma a Genova dell'ex mediano di Lecce e Roma può sembrare come la soluzione più logica, in realtà il buon esito della trattativa è tutt'altro che scontato. Le difficoltà economiche, di natura diversa, che affliggono sia i liguri che i lombardi complicano la situazione. Il Genoa, gravato da oltre 80 milioni di debiti, vorrebbe spendere il meno possibile e magari ottenere un nuovo prestito; il Milan, alle prese con il fair-play finanziario dell'Uefa, ha invece necessità di monetizzare il più possibile e vorrebbe cedere il ragazzo solo a titolo definitivo.
Gli incontri dei giorni scorsi tra le due dirigenze hanno portato ad un nulla di fatto. L'impressione è che qualcosa in più potrebbe scaturire solo dopo il 19 giugno, quando il Diavolo conoscerà l'entità delle sanzioni comminategli dalla federazione europea. Sempre che nel frattempo nessun altro club si presenti a Casa Milan per soddisfare le richieste di Fassone e Mirabelli, sottraendo Bertolacci alla corte del Grifone.