Milan: Berlusconi rifiuta la presidenza onoraria, deciso il futuro di Galliani
LE TAPPE - Han Li, direttore esecutivo di Rossoneri Sport e braccio destro di Mr Li, è già a Milano, dove è sbarcato due sere fa. Ieri si è incontrato con i manager Fininvest nella sede del gruppo negli uffici di via Paleocapa, riunione definita dalle stesse parti come "positiva". Han Li, poi a cena con Fassone, ha personalmente confermato le rassicurazioni fornite nelle scorse settimane sulla solidità della parte acquirente. Con la moglie, stasera, assisterà insieme anche a Fassone e Mirabelli a Juventus-Barcellona, sfida d’andata dei quarti di Champions League. Nelle prossime ore, quasi certamente domani, arriverà Yonghong Li, contestualmente al doppio bonifico necessario all’acquisizione finale del club: 180 milioni da Elliott, e appunto i 190 del patrimonio di Mister Li, denaro che si troverebbe già in Lussemburgo e non a Hong Kong. Ogni giorno vedrà gli obiettivi sdoppiarsi: giovedì mattina la firma sui documenti che attesteranno il passaggio di proprietà, cui seguirà una cena ad Arcore tra Berlusconi, i suoi uomini e il prossimo management. Il luogo delle firme non sarà invece Arcore, non Casa Milan ma gli uffici di Gianni, Origoni, Grippo, Cappelli & Partners in piazza Belgioioso, centro città. Siamo a venerdì, giorno dell’assemblea dei soci che ufficializzerà l’ingresso del nuovo comando e della conferenza in cui l’esordiente proprietà si presenterà pubblicamente, per poi prendere la direzione di Milanello e stringere la mano a Montella (prima di un vero vertice chiarificatore sui programmi futuri) e al resto del gruppo.
NUOVO CDA - Giovedì sarà firmato il closing e venerdì sarà ratificato nell'assemblea dei soci presieduta da Galliani, che nominerà anche la nuova governance e il futuro Cda. Tra i consiglieri sempre più probabili le presenze del cinese Xu Renshuo e dell'italiano Paolo Scaroni. Quest'ultimo, supertifoso e piccolo azionista rossonero, presidente del Vicenza negli anni Ottanta. È tra i manager italiani più vicini a Berlusconi, che da premier gli affidò Enel e poi Eni, veste in cui trattò con Gheddafi in Libia e Putin in Russia. Accantonato da Renzi, Scaroni è diventato vicepresidente della banca d’affari Rothschild, advisor della cordata cinese nell’acquisto del Milan. Sarebbe stato proprio Scaroni a individuare i fondi Elliott e Blue Sky per il maxiprestito.
ELLIOTT - Oltre al tasso d’interesse dell’11,5% in 18 mesi e alla penale da 20 milioni (se il closing saltasse), Elliott ha ottenuto poteri notevoli: il gradimento sul Cda, il controllo sulle spese di mercato e non, la verifica ogni due mesi del bilancio e la facoltà di destinare il 20% degli eventuali utili al pagamento del debito di Rossoneri Sport Lux, la cassaforte cinese attesa da un passaggio tecnico-sportivo cruciale.
UEFA - Il voluntary agreement, piano di riequilibrio del bilancio per partecipare alle coppe senza restrizioni, va presentato entro il 21 aprile. E non è detto che l’Uefa conceda ulteriori dilazioni.
GALLIANI - Per l'attuale ad rossonero niente Lega Calcio per ora, ma un futuro ancora al fianco di Berlusconi da super manager a capo del settore immobiliare di Fininvest.
ALLENATORE - Montella ha dei dubbi nei confronti della nuova dirigenza. A loro volta, come si legge su Tuttosport, Fassone e Mirabelli per arrivare a Mancini: significherebbe che i soldi davvero non mancano al nuovo Milan.