Mancini resta al Milan e Berlusconi si infuria con Galliani. Ci sarebbe proprio la permanenza del brasiliano in rossonero alla base dello sfogo del numero uno milanista che in settimana, secondo quanto riportato dal Giorno, avrebbe manifestato pubblicamente tutto il proprio disappunto nei confronti dell'operato dell'amministratore delegato. "E' forse l'ora, tanto per cominciare, di tirare le orecchie a Galliani" avrebbe detto martedì sollecitato da un'infermiera del Policlinico San Matteo di Pavia. Dichiarazione non smentita: si tratta dunque della seconda frecciatina, per usare un eufemismo, nei confronti del suo braccio destro al Milan, che si già era visto sconfessare pubblicamente il proprio operato lo scorso febbraio, in riferimento, guarda a caso, proprio all'operazione Mancini. A poche ore dalla presentazione dell'ex interista a Milanello, da Gerusalemme il premier aveva tuonato: "E' un'acquisto che proprio non capisco, è un giocatore fermo da due anni e l'ho detto anche a Galliani". Amantino Mancini pomo della discordia dunque, o meglio, ora goccia che ha fatto traboccare il vaso, visto che indosserà anche nelle prossima stagione la stessa maglia con cui lo scorso anno oltre a interrompere la corsa scudetto e a disturbare il riposo dei gabbiani del Marassi ha fatto ben poco. L'ingaggio lo pagherà interamente il Milan, per la felicità di Berlusconi.