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Milan, Bakayoko dopo l'episodio con la Polizia: 'Gli errori sono umani, ma il problema è come hanno agito'
LA SPIEGAZIONE - La questura di Milano ha chiarito così l'accaduto respingendo le accuse di razzismo: "Sono commenti fuori luogo, il controllo è scattato perché Bakayoko e l'altro passeggero corrispondevano perfettamente, per un caso, alle descrizioni, e ovviamente è terminato quando ci si è resi conto di aver fermato una persona che non c'entrava. La notte precedente c'erano state risse, anche con colpi d'arma da fuoco (poi rivelatasi non di pistola) tra stranieri, e si cercava un suv scuro con a bordo due uomini, uno dei due di colore con una maglietta verde".
I COMPLIMENTI - Dopo la ricostruzione dell'accaduto, il portavoce dell'Associazione Nazionale Funzionari di Polizia Girolamo Lacquaniti ha elogiato il comportamento di Bakayoko: "Aveva tempi, modi e mezzi per levare la sua voce, ma del resto è stato il primo a capire perché gli operatori di Polizia hanno agito così. Non ha detto ai poliziotti frasi come ‘Voi non sapete chi sono io, vi faccio passare i guai’... è stato collaborativo, ha capito la dinamica degli eventi. Se non ci fosse stato il video nessuno avrebbe detto nulla perché non c’era nulla da dire e il giocatore del Milan è il primo a saperlo. Merito a lui che si è comportato da cittadino modello, mostrando collaborazione, comprendendo la situazione ed evitando qualsiasi forma di polemica".