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Milan, attesa per il verdetto Uefa: alcuni affari di mercato sono già saltati
A dispetto delle dichiarazioni dei diretti interessati, il mercato del Milan è congelato. Tra oggi e domani è atteso il tanto temuto verdetto della Uefa sul settlement agreement, che può indirizzare in un senso o nell'altro le strategie rossonere future, soprattutto in tema di campagna acquisti. Come riferisce Il Corriere della Sera, sono stati frequenti i contatti nelle ultime ore tra Gattuso, Fassone, Mirabelli e Han Li per capire come costruire la squadra dell'anno prossimo, ma soltanto il pronunciamento definitivo da Nyon chiarirà il quadro.
YONGHONG LI PREOCCUPA - Quasi certamente, il Milan andrà incontro a una multa di circa 20 milioni di euro, di cui una parte dovrebbe essere congelata, a causa degli sforamenti del tetto massimo di spese previsto dall'organo di controllo preposto della Uefa. Una sanzione che l'ad Fassone è convinto di poter condividere con la vecchia proprietà, ma che potrebbe essere non l'unica punizione prevista per il club di via Aldo Rossi. A non convincere la Uefa e a inquietare di riflesso il Milan è il mancato ottenimento del rifinanziamento del debito contratto con Elliott dal patron Yonghong Li. Potrebbero non bastare le rassicurazioni fornite dallo stesso fondo statunitense sulla disponibilità a contribuire alla continuità aziendale in caso di mancato rispetto degli impegni dell'azionista di riferimento in tema di aumento di capitale.
AFFARI SFUMATI - L'uomo d'affari cinese non ha ancora trovato un soggetto che offra condizioni per lui vantaggiose e non si registrano aperture sulla possibilità di avere dei soci di minoranza che immettano liquidità, alimentando quel clima di incertezza che avrebbe fatto già naufragare un paio di piste sondate dall'attuale dirigenza in ottica mercato. In questo scenario in cui può verificarsi di tutto, le priorità rimangono una mezzala, un attaccante esterno e una punta centrale. Ma, senza il pronunciamento della Uefa, il mercato del Milan può considerarsi in stand-by.
YONGHONG LI PREOCCUPA - Quasi certamente, il Milan andrà incontro a una multa di circa 20 milioni di euro, di cui una parte dovrebbe essere congelata, a causa degli sforamenti del tetto massimo di spese previsto dall'organo di controllo preposto della Uefa. Una sanzione che l'ad Fassone è convinto di poter condividere con la vecchia proprietà, ma che potrebbe essere non l'unica punizione prevista per il club di via Aldo Rossi. A non convincere la Uefa e a inquietare di riflesso il Milan è il mancato ottenimento del rifinanziamento del debito contratto con Elliott dal patron Yonghong Li. Potrebbero non bastare le rassicurazioni fornite dallo stesso fondo statunitense sulla disponibilità a contribuire alla continuità aziendale in caso di mancato rispetto degli impegni dell'azionista di riferimento in tema di aumento di capitale.
AFFARI SFUMATI - L'uomo d'affari cinese non ha ancora trovato un soggetto che offra condizioni per lui vantaggiose e non si registrano aperture sulla possibilità di avere dei soci di minoranza che immettano liquidità, alimentando quel clima di incertezza che avrebbe fatto già naufragare un paio di piste sondate dall'attuale dirigenza in ottica mercato. In questo scenario in cui può verificarsi di tutto, le priorità rimangono una mezzala, un attaccante esterno e una punta centrale. Ma, senza il pronunciamento della Uefa, il mercato del Milan può considerarsi in stand-by.