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Milan-Atalanta, le pagelle di CM: Kessie e Calhanoglu super, disastro Biglia. Zapata formato Juve, che Gomez!
MILAN
Donnarumma G 7: straordinario in occasione del calcio di rigore parato a Malinovskyi, disinnescato con un tuffo felino. Coraggio e tempismo perfetto quando chiude completamente lo specchio a un Zapata ormai sicuro di realizzare la doppietta a San Siro.
Calabria 6: si fa trovare impreparato in occasione del gol dell'Atalanta, ma è l'unico errore in una prestazione di grande sostanza e abnegazione.
Gabbia 6: segue alla lettera le direttive di Pioli e Kjaer. Ottimo nel gioco aereo, diligente dal punto di vista tattico. Poco reattivo in occasione della marcatura di Zapata.
Kjaer 7: entusiasmante il duello fisico con Zapata: nonostante lo strapotere del colombiano, Simon regge l'urto ed esce spesso vincente dal corpo a corpo. Guida la linea difensiva con l'autorevolezza del leader, status che ormai gli viene riconosciuto anche dai compagni.
Laxalt 6,5: la piacevole sorpresa rossonera è proprio l'ex Torino. Spinge bene e con costanza, è molto attento e deciso anche in fase difensiva. Promosso ampiamente alla sua prima da titolare in questa stagione con la maglia del Milan.
Kessie 7: un leone per come lotta su tutti i palloni, gode di una condizione fisica surreale visti i tanti impegni ravvicinati. E' un'arma in più anche in fase offensiva: le azioni più pericolose arrivano anche grazie alle sue accelerazioni.
Biglia 4,5: partita completamente da dimenticare per l'esperto centrocampista argentino. Soffre fin dalle prime battute il passo, molto diverso, dei centrocampisti avversari. Si rende protagonista di una follia clamorosa quando colpisce con un pestone Malinovskyi in area di rigore: Doveri lo grazia con il cartellino giallo. Suo il pallone perso ingenuamente al limite dell'area che permette all'Atalanta di andare in porta e segnare con Zapata.(dal 15' st Krunic 5,5: fatica a trovare le giuste misure in campo)
Saelemaekers 5,5: viene cercato poco dai compagni che prediligono la verticalizzazione a sinistra su Rebic, ma Alexis non ha mostrato il piglio e la sfrontatezza ammirati nelle precedenti uscite. Combina poco. (dal 23' st Castillejo 6: al rientro dopo un infortunio piuttosto serio, fa quel che può con la solita volontà)
Calhanoglu 7,5: un voto alla bellezza del gol su calcio di punizione: da posizione quasi proibitiva il trequartista turco ha trovato una traiettoria violentissima che termina la sua corsa all'incrocio dei pali. La prodezza lo galvanizza e diventa quasi imprendibile per la retroguardia nerazzurra. Fino a quando ha la benzina nella gambe è determinante. Bisogna aggiornare i dati: sono 5 le reti dalla ripresa, 8 totali.(dal 15' st Bonaventura 6,5: in una gara per lui sempre speciale, gioca una mezzora di ottima qualità. Solo il palo gli nega la gioia del gol )
Rebic 6: questa volta non entra nel tabellino ma gioca comunque una ottima partita, specie in avvio di gara, Irretisce Toloi che lo stende e si prende il giallo, quando parte palla al piede riesce sempre a creare la superiorità numerica. Nella ripresa paga dazio alla stanchezza. (dal 15' st Leao 6: un paio di spunti interessanti in contropiede, serve un pallone dedizione a Saelemaekers che spreca una grande occasione da gol)
Ibrahimovic 6: è una sorta di allenatore in campo: richiama i compagni, si agita e preferisce più la sciabola al fioretto. Si sacrifica molto in fase di non possesso ma non è quasi mai pericoloso dalle parti di Gollini.
All. Pioli 6,5: in piena emergenza, schiera comunque un undici ben messo in campo e che toglie all'Atalanta la possibilità di scatenare la propria forza con le catene laterali.
Atalanta
Gollini 5,5: si fa sorprendere dalla straordinaria traiettoria disegnata da Calhanoglu al 15' del primo tempo, meno reattivo nel solito anche in altre circostanze come nel palo centrato da Bonaventura dove sembra partire con qualche secondo di ritardo.
Toloi 5: in grande affanno con Rebic che lo punta e lo salta con estrema facilità. Gasperini, saggiamente, lo lascia negli spogliatoi all'intervallo perché già ammonito. (Dal 1'st Sutalo 6: toglie spazio e tempo al connazionale Rebic, altra bella scoperta firmata Sartori)
Caldara 6,5: motivazioni doppie per il centrale atalantino contro quel Pioli che non aveva creduto nelle sue qualità. Si rende protagonista di una prestazione di grande livello in marcatura su Ibrahimovic.
Djimsiti 6: da terzo a sinistra fa valere i centimetri e anche una buona capacità di leggere il pericolo con largo anticipo.
Hateboer 5,5: l'esterno olandese ha nelle gambe le potenzialità di fare tutta la fascia a velocità sostenuta, ma oggi non giravano come al solito. Fa arrabbiare Caldara per un'errata lettura difensiva che manda in porta il Milan.
De Roon 6,5; l'equilibratore del centrocampo della Dea. Gioca corto e lungo, detta i tempi con grande lucidità.
Freuler 6: metronomo inesauribile, pochi luccichii ma tantissima sostanza in mezzo al campo. (dal 23' st Pasalic 6: il suo ingresso in campo permette all'Atalanta di avere una soluzione in più centralmente. Positivo)
Gosens 5,5: protagonista di una stagione forse irripetibile, paga anche lui dazio con una condizione non ottimale. Si vede poco in fase di spinta. (dal 23' st Castagne 6: nei minuti che ha a disposizione fa sicuramente meglio del compagno)
Gomez 7: più regista che trequartista, il Papu 2.0 è una bellezza per gli amanti del calcio. Alcune giocate sono da campione, i compagni lo cercano specie nei momenti di difficoltà. Questa Atalanta ha sempre la faccia di Gomez.
Malinovskyi 5,5: meno brillante rispetto alle ultime esibizioni, calcia maluccio il calcio di rigore. (dal 12' st Muriel 6: il suo ingresso porta vivacità e profondità all'attacco nerazzurro).
Zapata 7: dominante, riesce sempre ad andare via anche quando viene raddoppiato. Fa più fatica quando deve superare Kjaer ma nel complesso la sua è una prova super. Il gol segnato è solo la ciliegina sulla torta e anche un messaggio alla Juve che sembra avergli posato gli occhi sopra.
All. Gritti 6,5: sostituisce lo squalificato Gasperini. Si fa sentire incitando sempre la squadra con la stesse personalità del primo allenatore.