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Milan, approvato il bilancio 2023/24: ricavi record e utile di 4,1 milioni
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L'Assemblea degli Azionisti rossonera ha approvato il Bilancio consolidato per l'esercizio chiuso al 30 giugno 2024, dal quale emergono alcuni dettagli. Secondo utile di bilancio consecutivo, alimentato dai ricavi: 457 milioni di euro, nuovo record per il Milan con un incremento del 13% rispetto al 2022/23.
Maggiori incassi dalle plusvalenze, 45,9 milioni di euro derivanti principalmente dalla cessione di Sandro Tonali al Newcastle, aumentano anche i proventi da sponsor. Calano i proventi dalle competizioni europee, visto che nella stagione 2022/2023 il raggiungimento della semifinale di UEFA Champions League aveva determinato un maggior numero di partite disputate nelle competizioni internazionali, minori proventi audiovisivi per 22.600.000€ riconducibili principalmente alla partecipazione a un numero minore di partite delle competizioni europee.
Il Patrimonio Netto consolidato al 30 giugno 2024 è positivo per 196.300.000 euro, in aumento rispetto al saldo di 177.200.000 euro del 30 giugno 2023, per effetto dei versamenti in conto futuro aumento di capitale sociale per complessivi 15 milioni di euro effettuati dal socio di maggioranza e dell'utile consolidato di esercizio pari a 4.100.00 euro. Il Valore della produzione dell'esercizio 2023/24 ammonta a 456.900.000 euro, in aumento del 13% rispetto al dato di 404.500.000 euro dell'esercizio precedente.
COMUNICATO MILAN
AC Milan ha presentato oggi all'Assemblea degli Azionisti i risultati del Bilancio consolidato per l’esercizio chiuso al 30 giugno 2024, approvato dal Consiglio d'Amministrazione lo scorso settembre.
Per il secondo anno consecutivo il Club registra un utile di bilancio, con un risultato consolidato positivo pari a 4,1 milioni di Euro, in linea con la stagione 2022/23, alimentato da ricavi pari a 457 milioni di Euro, nuovo record nella storia del Club dopo quello stabilito la scorsa stagione (404,5 milioni di Euro), con un ulteriore incremento del +13%.
I risultati finanziari hanno sostenuto il continuo rafforzamento del progetto sportivo, con oltre 100 milioni di Euro di investimenti netti effettuati nelle ultime due finestre di calciomercato, al netto di cessioni, e l’ulteriore incremento netto dei diritti alle prestazioni pluriennali dei calciatori pari a 8,4 milioni di Euro. Nella stessa direzione di rafforzamento del valore della rosa va anche l’aumento del +8% del costo del monte ingaggi di tutti i tesserati del Club, rispetto all’esercizio 2022/23.
In particolare, l’ulteriore accelerazione della performance economica del Club è da attribuire alla crescita combinata di diverse fonti di ricavi, a partire dai proventi da sponsorizzazioni, che ammontano a 90,5 milioni di Euro (+9,7 milioni di Euro rispetto al precedente esercizio), in virtù della sottoscrizione di contratti con nuove controparti per la stagione corrente e le successive, e i proventi commerciali e royalties, dal valore di 52,9 milioni di Euro (+6,4 milioni di Euro), sospinti dalla vendita di posti premium allo stadio. Al raggiungimento di questo risultato concorre anche il dato sui proventi da gestione dei diritti dei calciatori, in aumento di 45,9 milioni di Euro rispetto alla passata stagione, per effetto delle plusvalenze realizzate e da maggiori ricavi da cessione temporanea delle prestazioni dei calciatori.
Un contributo rilevante alla generazione di valore proviene anche dal qualificato network di partner e consulenti di RedBird, che attraverso competenze diversificate ed esperienze di livello internazionale hanno collaborato a sviluppare progetti nell’area retail, marketing e innovazione.
La visione e il modello di gestione del Club guardano con particolare attenzione anche alle prossime generazioni. Nel corso della stagione 2023/24, il Club ha lanciato “Milan Futuro”: un importante progetto strategico di lungo termine, su cui sono stati destinati significativi investimenti che si rifletteranno nel prossimo bilancio in chiusura al 30/06/25.
È da sottolineare quanto la positiva performance economico finanziaria complessiva del Club sia stata raggiunta nonostante la riduzione degli introiti da diritti audiovisivi e ticketing, influenzati principalmente dal percorso della Prima Squadra maschile rossonera nelle competizioni europee che, rispetto alla stagione passata, ha visto un decremento di circa 40 milioni di Euro.
Il Bilancio evidenzia un ulteriore consolidamento della situazione patrimoniale del Club al 30 giugno 2024, che presenta un patrimonio netto consolidato positivo di 196 milioni di Euro – in aumento di circa 20 milioni rispetto all’esercizio precedente – e un indebitamento finanziario netto di circa 50 milioni di Euro.
Infine, nella stagione 2023/24, si è ulteriormente rafforzato il processo di sviluppo internazionale del Club, con l’apertura di Casa Milan Dubai, i tour e le competizioni amichevoli in Stati Uniti, Australia e Messico, oltre a molte altre iniziative a livello globale. Migliora anche il valore del marchio Milan, come certificato da diversi studi internazionali, tra cui l’analisi di BrandFinance, che ha evidenziato il primato assoluto di crescita negli ultimi anni, nel calcio mondiale.
LE PAROLE DI SCARONI
Di seguito alcuni estratti delle dichiarazioni di Paolo Scaroni, presidente del Milan.
Al netto di eventuali cessioni vi aspettate di chiudere anche questo bilancio in utile?
"Il nostro obiettivo è quello di chiudere un bilancio buono. Teniamo d'occhio con grande attenzione i nostri costi, tenerli sotto controllo è la conditio sine qua non per continuare ad investire. Piccolo utile o piccola perdita non ci crea tanta differenza".
Maxi bonus per i dirigenti se dovesse essere costruito lo stadio, è vero?
"Nessun maxi bonus, non esiste. Non è previsto nessun bonus di nessun tipo su niente, né sullo stadio e né su altre cose. Una cosa totalmente falsa. Non vale per me e nemmeno per Giorgio Furlani. Detto questo, sono assatanato per la costruzione dello stadio. Non ho bisogno di carotoni di bonus per dedicarmi ad un progetto che considero essenziale per il Milan e per il calcio italiano. Non ho bisogno di essere motivato con bonus"
Ancora sugli investimenti.
"Credo di aver detto che negli ultimi due anni abbiamo fatto acquisti per 100 milioni, al netto di cessioni. Quindi vero esborso di cassa. Se facesse comparazioni con altri club siamo tra le prime posizioni. E siamo tra le prime posizioni perché abbiamo un buon bilancio: utile e investimenti vanno a braccetto, sono temi strettamente collegati. Per fare degli investimenti c'è bisogno di avere buoni bilanci, se avessimo bilanci in negativo allora non potremmo investire in un certo modo".
Il potenziale accordo con il Congo.
"Nel bel mezzo di negoziazioni teniamo un certo riserbo. La negoziazione è in corso ma l'accordo non è ancora finalizzato. È un'iniziativa che ha una parte commerciale ma una grande parte di iniziative sociali, in particolari con Fondazione Milan".
Alla luce di questi costanti aumenti del fatturato la fatidica soglia dei 500 milioni di euro quanto è vicina?
"Mi piacerebbe, ma io non ricordo di aver parlato di questa cifra. Se lo chiede a me non l'ho mai detto. In queste cifre conta da una parte il nostro sforzo ed il nostro lavoro, e dall'altra parte la performance in Champions League, è quella che ti permetta di migliorare in modo sostanziale il fatturato. Risultati sportivi ed economici vanno a braccetto".
Pare che l'Agenzia delle Entrate valuti San Siro sui 200 milioni di euro...
"Non mi metto a fare calcoli economici su ipotesi. Non si tratta di un assegno da 200 milioni da dare, è un tema complesso. C'è un tunnel da costruire... Il tema è complicato. Finché noi e l'Inter non abbiamo un quadro completo è difficile avanzare. Il progetto San Donato resta al centro della nostra strategia, è un tema importantissimo. San Siro, 3 o 4 mesi fa davamo tutti per morto per una impossibilità di far fronte al tema secondo anello. Questo tema l'abbiamo dietro di noi, ora possiamo guardare avanti. Ma non vuol dire che abbiamo risolto tutti i problemi. Una volta finita questa analisi dovremmo fare 4 conti. Si immagini un percorso ancora lungo. Su San Siro ho ancora le ossa rotte da 5 anni di tentativi, mantengo sempre un certo tasso di preoccupazione. San Donato resta l'opzione al centro per il nostro stadio".