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Milan, André Silva si è svalutato: il futuro ora è un rebus
DELUSIONI E POLEMICHE - Troppo deludente, infatti, la sua stagione in Spagna: nelle 39 gare giocate (32 da titolare e 7 da subentrato), sono solo 11 i gol realizzati, anche se tutti nei primi mesi iberici (due soli gol nel 2019, ultima presenza il 4 aprile). Impossibile, ora, pensare ad un riscatto da parte del club spagnolo, con il ds Monchi che rispedirà il portoghese a Milano. Il recente botta e risposta con il tecnico Caparros, inoltre, ha peggiorato la situazione. "Non siamo stupidi - aveva dichiarato l'allenatore - André Silva non giocherà ed è un caso di cui bisogna parlare seriamente. Ha fatto molto bene all'inizio ma poi è scomparso, specialmente negli ultimi due mesi. Chiedo al Portogallo, per amore del calcio, di non convocarlo in Nations League. Sarebbe un insulto al calcio". Ormai lontano dal mondo biancorosso, André Silva ha risposto: "Non fingo di essere infortunato, ho la coscienza a posto. Futuro? Sono un giocatore del Milan".
MENDES, SERVE IL MIRACOLO - La palla, adesso, passa proprio nelle mani della dirigenza rossonera e del procuratore Jorge Mendes. Inutile nascondersi: André Silva ora è un problema, e va risolto. Il suo cartellino è troppo svalutato: i 38 milioni spesi due estati fa pesano come un macigno sui bilanci di Casa Milan. La sessione di mercato guidata dal duo Fassone-Mirabelli, infatti, è entrata sotto la lente di ingrandimento dell'Uefa, che ha deferito il club. Difficile vedere il giocatore di nuovo all'ombra della Madonnina: Piatek è leader indiscusso dell'attacco, e Cutrone è subito dietro di lui nelle gerarchie. All'orizzonte, oltretutto, c'è la fase finale di Nations League (in programma a inizio giugno) e l'Europeo 2020, in cui il suo Portogallo si presenterà da campione in carica. Per tornare ad essere protagonista, Mendes è alla ricerca di una soluzione: possibili le alternative Monaco e Wolverhampton, club con cui il procuratore portoghese ha recentemente messo in piedi diversi affari.