Viaggia sulla lama di un rasoio il futuro di Massimiliano Allegri sulla panchina del Milan, un destino strettamente legato all'esito del ritorno del playoff di Champions League di mercoledì con il Psv Eindhoven. 

Se malauguratamente (anche per il calcio italiano e il suo ranking Uefa) i rossoneri non dovessero superare l'ostacolo, la strada per l'esonero del tecnico livornese sarebbe spianata.

In attesa di mercoledì sera, in ogni caso, dopo la sconfitta di sabato contro il Verona, il Milan e il suo allenatore non dormono sonni tranquilli.

E sarebbe interessante, in queste ore, conoscere il parere di Silvio Berlusconi e di Adriano Galliani sulle dure parole pronunciate da Allegri nel dopo partita del Bentegodi. 

"L'esempio da seguire è stato Toni, che ha 37 anni e oggi ha lottato fino alla fine come un leone, impegnando i due centrali: è quello lo spirito che dobbiamo avere e che i nostri ragazzotti dovrebbero prendere come esempio", ha scandito l'allenatore del Milan, mettendo la sua squadra, specialmente i più giovani, con le spalle al muro in vista dei prossimi impegni, quello con gli olandesi in particolare. 

Come sarà suonato quel 'ragazzotti' alle orecchie di chi, pochi giorni prima, aveva parlato di squadra 'ultracompetitiva' (Galliani), e di chi pensa che il Milan abbia una rosa da scudetto e che l'unico problema, se mai, stia proprio lì, in panchina (Berlusconi)?

Questo Milan che si appresta a ospitare il Psv in un dentro o fuori decisivo per le sorti della stagione e del prossimo futuro del club, è una squadra di 'ragazzotti' che devono ancora crescere e diventare calciatori vincenti a grandi livelli, oppure è una squadra già pronta per vincere, basta che la si sappia gestire? Al Psv, e al campo, la sentenza.