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  • Milan, al via i lavori a San Donato. Ma i "No Stadio" non ci stanno: raccolte 3000 firme e attacco al sindaco

    Milan, al via i lavori a San Donato. Ma i "No Stadio" non ci stanno: raccolte 3000 firme e attacco al sindaco

    • Redazione CM
    A San Donato Milanese hanno preso il via gli annunciati lavori di recinzione dell'area San Francesco, quella individuata dal Milan per la realizzazione del nuovo stadio di proprietà. Lavori destinati a prolungarsi per un paio di mesi e che serviranno a tenere a distanza tossicodipendenti e persone senza fissa dimora che negli ultimi tempi hanno contribuito a portare degrado nella zona a cavallo tra l'autostrada A1 e la stazione ferroviaria di Milano Rogoredo. Dopo aver provveduto nei mesi passati alla bonifica e alla pulizia dei terreni, il Milan fa un nuovo passo concreto nel suo progetto, che procede di pari passo col dialogo con le istituzioni locali e quelle regionali, nell'ambito dell'Accordo di Programma necessario per iniziare i lavori veri e propri.

    Secondo quanto riferisce il quotidiano Il Cittadino, non si placano tuttavia le polemiche da parte dei contrari alla costruzione dello stadio del Milan a San Donato. Il Comitato No Stadio ha incontrato nei giorni scorsi il vice-sindaco Francesco Vassallo, il presidente di Parco Agricolo Sud Milano Daniele Del Ben, il presidente dell'assemblea dei sindaci Rino Pruiti e i consiglieri di Città Metropolitana. Al centro del confronto, i seguenti punti: il consumo di suolo, l’impatto ambientale, nonché il timore che le strade del Sudmilano vadano in tilt, a cui si somma la mobilità, ma anche il rebus della sosta e le ripercussioni di ordine pubblico che potrebbero derivare da un intervento di questo calibro.

    La protesta ha portato anche ad una raccolta di 3000 firme e si è fatto portavoce di questo clima di dissenso Fabio Songa (membro del Comitato No Stadio e dell'associazione Borgo di Chiaravalle), che a Il Cittadino ha dichiarato: “Non posso esimermi dal criticare l’operato dell’amministrazione di San Donato che ha dato avvio all’accordo di programma per l’approvazione della variante urbanistica sullo stadio senza concederci audizione, rigettando la richiesta di referendum consultivo comunale e senza convocare nemmeno una seduta della commissione territorio per discutere e approfondire l’argomento”.

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