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    Milan ai piedi di Loftus-Cheek: la sliding door con Kamada e cosa manca per il salto di qualità definitivo

    Milan ai piedi di Loftus-Cheek: la sliding door con Kamada e cosa manca per il salto di qualità definitivo

    • Daniele Longo
    Il nuovo Milan ha iniziato con il piede giusto la stagione con tre vittorie consecutive. I risultati sono arrivati come la naturale conseguenza di una proposta di gioco interessante in tanti aspetti. Loftus-Cheek e Reijnders sono diventati amici veri fuori dal campo e questa sintonia si evidenzia anche nel rettangolo verde, parlano la stessa lingua calcistica. L’ex Chelsea si è preso la scena contro i giallorossi  dominando in lungo e in largo a centrocampo. Qualcosa di più di una semplice mezzala perché Rubén è il tipico giocatore box to box che Pioli sta sfruttando anche sulla trequarti avversaria per liberare spazio alla creatività di Pulisic. 

    POSTO IDEALE- Loftus-Cheek ci ha messo poco più di due mesi per cambiare il Milan. Ora quella rossonera è una squadra più intensa in pieno stile inglese. Era proprio quella l’idea, condivisa, di Pioli e della dirigenza quando hanno deciso di mollare Kamada e chiudere l’acquisto di Rubén dal Chelsea per 15 milioni più bonus. Un affare considerando quelle che sono le cifre per i giocatori che militano nella Premier League. Ma forse nemmeno Moncada e lo stesso Pioli immaginavo di vedere un giocatore così determinante fin da subito. Loftus-Cheek è arrivato in rossonero con un carico di motivazione straordinaria, sente che Milano e il Milan sono i posti ideali per fare il salto di qualità definitivo. A 27 anni compiuti sentiva la necessità di uscire dalla zona di confort per accettare una nuova sfida e mettersi in discussione. 

    COSA MANCA- Loftus-Cheek non è solo un giocatore dominante dal punto di vista fisico ma anche molto tecnico. E queste sue caratteristiche lo hanno portato a giocare in più ruoli nella sua carriera. Con Sarri al Chelsea ha fatto anche il trequartista, con Tuchel l’esterno di centrocampo e il difensore centrale. Ora al Milan, il suo posto ideale, vuole definirsi nel suo ruolo naturale con continuità. Con l’abilità che possiede negli inserimenti in area avversaria deve migliorare la sua prolificità sottorete. Sia Pioli che il ragazzo stesso sanno che è questo l’aspetto da migliorare per diventare un top a livello internazionale. Per il momento può accontentarsi di essere già diventato un giocatore fondamentale per il Diavolo. 

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