AFP/Getty Images
Milan: spunta un documento bancario falso. I cinesi: 'Non confermiamo'
10.00 - E' prontamente arrivata la nota da parte della Sino Europe Sports Investment per smentire quanto riferito da Bloomberg: "Sino Europe e Fininvest non confermano i contenuti dell'ennesimo articolo di Bloomberg e proseguono verso il closing entro la fine del 2016".
Fininvest "non conferma di aver ricevuto le specifiche carte in questione e non intende commentare la vicenda".
09.00 - Si infittisce e continua a regalare dettagli sempre più misteriosi il giallo sulla trattativa che entro dicembre dovrebbe portare il Milan dalle mani di Silvio Berlusconi a quelle del consorzio cinese della Sino Europe Sport Investment per 740 milioni di euro. Il canale tv statunitense Bloomberg, molto attento alle vicende riguardanti l'alta finanza, riferisce un particolare che getterebbe ulteriori dubbi sulla cordata guidata dall'uomo d'affari Li Yonghong.
DOCUMENTO FALSO - Nella fase iniziale della trattativa, per certificare la propria credibilità, il gruppo avrebbe prodotto un falso documento bancario con l'elenco di una serie di transazioni partite dal conto corrente di uno dei membri del consorzio e che, alle ore 16.14 del 25 aprile scorso, recitava circa 115 milioni di euro di saldo. L'istituto di credito chiamato indirettamente in questione è il Bank ok Jiangsu Co., che ha prontamente smentito (interpellato da Bloomberg) di aver mai emesso questo documento, nonostante lo stesso appaia su carta intestata della banca. Smentite piovono anche dalla Sino Europe, che già nei giorni scorsi aveva smentito alcun tipo di problema nel procedere della trattativa per giungere al closing.
TUTTI SMENTISCONO - Il documento incriminato, se fosse autentico, rientrerebbe nella normalità delle verifiche richieste da un qualsiasi venditore prima di dare il via libera al soggetto interessato a parte o alla totalità delle quote azionarie per procedere con la due diligence, ossia lo stato finanziario dell'azienda sul mercato. Nei vari comunicati di Fininvest emessi a proposito del signing, la firma dell'accordo preliminare, mai si è fatto riferimento a report bancari e, da fonti interne alla trattativa, è emerso come la controllante del Milan abbia ottenuto le garanzie necessarie sulla solidità del gruppo cinese direttamente dalle istituzioni finanziarie di Pechino. Nei giorni scorsi, la stessa Bloomberg ha avanzato perplessità sulle risorse economiche a disposizione della Sino Europe, che starebbe cercando di coinvolgere nuovi investitori nell'affare per chiudere l'acquisto del Milan.
Fininvest "non conferma di aver ricevuto le specifiche carte in questione e non intende commentare la vicenda".
09.00 - Si infittisce e continua a regalare dettagli sempre più misteriosi il giallo sulla trattativa che entro dicembre dovrebbe portare il Milan dalle mani di Silvio Berlusconi a quelle del consorzio cinese della Sino Europe Sport Investment per 740 milioni di euro. Il canale tv statunitense Bloomberg, molto attento alle vicende riguardanti l'alta finanza, riferisce un particolare che getterebbe ulteriori dubbi sulla cordata guidata dall'uomo d'affari Li Yonghong.
DOCUMENTO FALSO - Nella fase iniziale della trattativa, per certificare la propria credibilità, il gruppo avrebbe prodotto un falso documento bancario con l'elenco di una serie di transazioni partite dal conto corrente di uno dei membri del consorzio e che, alle ore 16.14 del 25 aprile scorso, recitava circa 115 milioni di euro di saldo. L'istituto di credito chiamato indirettamente in questione è il Bank ok Jiangsu Co., che ha prontamente smentito (interpellato da Bloomberg) di aver mai emesso questo documento, nonostante lo stesso appaia su carta intestata della banca. Smentite piovono anche dalla Sino Europe, che già nei giorni scorsi aveva smentito alcun tipo di problema nel procedere della trattativa per giungere al closing.
TUTTI SMENTISCONO - Il documento incriminato, se fosse autentico, rientrerebbe nella normalità delle verifiche richieste da un qualsiasi venditore prima di dare il via libera al soggetto interessato a parte o alla totalità delle quote azionarie per procedere con la due diligence, ossia lo stato finanziario dell'azienda sul mercato. Nei vari comunicati di Fininvest emessi a proposito del signing, la firma dell'accordo preliminare, mai si è fatto riferimento a report bancari e, da fonti interne alla trattativa, è emerso come la controllante del Milan abbia ottenuto le garanzie necessarie sulla solidità del gruppo cinese direttamente dalle istituzioni finanziarie di Pechino. Nei giorni scorsi, la stessa Bloomberg ha avanzato perplessità sulle risorse economiche a disposizione della Sino Europe, che starebbe cercando di coinvolgere nuovi investitori nell'affare per chiudere l'acquisto del Milan.