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Milan, a Verona c'è un altro tabù da smentire: i due dubbi di Pioli per dimenticare il Chelsea
Dimenticare il Chelsea e dimenticare il disastroso arbitraggio del signor Siebert. Stefano Pioli chiede al Milan di resettare immediatamente e di rientrare prontamente in modalità campionato per non perdere contatto dalla capolista Napoli. Sul campo dell'Hellas Verona lo scorso anno Tonali e i suoi misero un mattoncino fondamentale per la conquista dello scudetto, questa volta dovranno provare a smentire la poco lusinghiera statistica che li vede andare spesso e volentieri in sofferenza contro quelle squadre che hanno appena cambiato allenatore. Fu così pure nella trionfale cavalcata della passata stagione, quando l'Udinese di Cioffi e la Salernitana di Nicola imposero due affannosi pareggi che, col senno di poi, si sarebbero rivelati dal peso specifico enorme.
TABU' DA SMENTIRE - Pioli non ha alcuna intenzione di ricascarci contro il primo Hellas di Bocchetti ma, contrariaramente alle indicazioni arrivate dagli ultimi allenamenti e alla logica che avrebbe voluto una rotazione quasi naturale per l'enorme sforzo fisico profuso in Champions (in dieci a correre dietro i palleggiatori del Chelsea per un'ottantina di minuti), il tecnico rossonero appare orientato a toccare il meno possibile un undici che in questo momento gli offre le maggiori garanzie. In attesa ovviamente del rientro di pedine fondamentali come Maignan, Kjaer e De Ketelaere. Rimangono aperti ancora due ballottaggi, entrambi nel reparto d'attacco, ma l'impressione è che l'allenatore rossonero abbia fatto le sue scelte e che il Milan delle 20.30 di domani sia pressoché delineato.
I DUE BALLOTTAGGI - Davanti al confermato Tatarusanu agirà il quartetto formato da Kalulu, Tomori, Gabbia e Theo Hernandez, mentre in mezzo al campo Bennacer e Tonali sono considerati attualmente intoccabili. Esattamente come Olivier Giroud, che anche alla stampa francese ha ribadito di non sentirsi così bene fisicamente da diverso tempo; eppure Ante Rebic conserva qualche chance di sopravanzare il suo compagno di reparto e ritrovare quella titolarità che manca dal 21 agosto scorso contro l'Atalanta. Rafa Leao ovviamente rimane lì dov'è, così come il rifiorito Brahim Diaz delle ultime uscite, desideroso di approfittare della seconda assenza consecutiva di De Ketelaere per scalare posizioni. L'altro dubbio è legato così alla scelta di confermare il "nuovo" 4-3-3 con Krunic in posizione di mezzala o riproporre il tradizionale 4-2-3-1 complice il rientro nei ranghi di Messias. Per i vari Dest, Thiaw, Vranckx, Adli e Origi non è ancora giunto il momento di partire dal primo minuto, salvo rappresentare delle preziosi alternative da giocarsi a gara in corso se l'andamento della partita lo consentisse.
TABU' DA SMENTIRE - Pioli non ha alcuna intenzione di ricascarci contro il primo Hellas di Bocchetti ma, contrariaramente alle indicazioni arrivate dagli ultimi allenamenti e alla logica che avrebbe voluto una rotazione quasi naturale per l'enorme sforzo fisico profuso in Champions (in dieci a correre dietro i palleggiatori del Chelsea per un'ottantina di minuti), il tecnico rossonero appare orientato a toccare il meno possibile un undici che in questo momento gli offre le maggiori garanzie. In attesa ovviamente del rientro di pedine fondamentali come Maignan, Kjaer e De Ketelaere. Rimangono aperti ancora due ballottaggi, entrambi nel reparto d'attacco, ma l'impressione è che l'allenatore rossonero abbia fatto le sue scelte e che il Milan delle 20.30 di domani sia pressoché delineato.
I DUE BALLOTTAGGI - Davanti al confermato Tatarusanu agirà il quartetto formato da Kalulu, Tomori, Gabbia e Theo Hernandez, mentre in mezzo al campo Bennacer e Tonali sono considerati attualmente intoccabili. Esattamente come Olivier Giroud, che anche alla stampa francese ha ribadito di non sentirsi così bene fisicamente da diverso tempo; eppure Ante Rebic conserva qualche chance di sopravanzare il suo compagno di reparto e ritrovare quella titolarità che manca dal 21 agosto scorso contro l'Atalanta. Rafa Leao ovviamente rimane lì dov'è, così come il rifiorito Brahim Diaz delle ultime uscite, desideroso di approfittare della seconda assenza consecutiva di De Ketelaere per scalare posizioni. L'altro dubbio è legato così alla scelta di confermare il "nuovo" 4-3-3 con Krunic in posizione di mezzala o riproporre il tradizionale 4-2-3-1 complice il rientro nei ranghi di Messias. Per i vari Dest, Thiaw, Vranckx, Adli e Origi non è ancora giunto il momento di partire dal primo minuto, salvo rappresentare delle preziosi alternative da giocarsi a gara in corso se l'andamento della partita lo consentisse.