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  • Milan a pezzi con Leao a terra: caro Sacchi, la colpa è anche di Pioli

    Milan a pezzi con Leao a terra: caro Sacchi, la colpa è anche di Pioli

    • Giancarlo Padovan
    Per una volta, non sono d'accordo con Arrigo Sacchi, maestro di molti di noi, a proposito del mercato (sbagliato, secondo lui) del Milan e del fatto che andare avanti con Stefano Pioli sia una scelta giusta della società. A parte che, se questa sera il Milan perde male, voglio vedere quanto la fiducia di Gerry Cardinale nel suo allenatore rimanga inalterata, va detto che sia la Gazzetta dello Sport - quotidiano per il quale Sacchi scrive - sia molti di noi (anche Calciomercato) avevano giudicato assai positivamente le operazioni dell'estate rossonera. L'unico appunto che veniva mosso alla dirigenza era di non essere arrivata a Taremi, un attaccante esperto e collaudato, per optare sciaguratamente a beneficio di Jovic. Ma centrocampisti nuovi e difensori confermati erano stati condivisi con lo stesso Pioli che aveva gradito tutti gli investimenti. 

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    Come minimo, dunque, l'allenatore c'entra anche con il mercato. Il problema delle ultime partite, tralasciando la figuraccia nel derby, è che sono le prestazioni della squadra a lasciare interdetti. Il Milan è a pezzi non solo per i molti assenti, ma anche perché il gioco spumeggiante che ne aveva caratterizzato le prime giornate, è totalmente scomparso. La squadra è lunga, fisicamente in deficit, senza un'idea di gioco, ripetitiva nelle sue soluzioni, lenta e, dunque, prevedibile. Leao è a terra, ma a chi tocca motivarlo? Se l'Udinese gioca alla pari e, alla fine, vince non è un caso. Significa che tutto l'impianto è saltato e di questo l'allenatore non può non dirsi responsabile. La crisi del Milan, caro Arrigo, è da ascrivere solo in parte ai dirigenti. Pioli, invece, ha perso la musica e lo spartito. 

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