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    Milan, a Ocampos serviva tempo

    Milan, a Ocampos serviva tempo

    Sei anni fa lo volevano un pò tutti, in Italia, in Spagna e in Inghilterra. Incantava in Argentina, con la maglia del River Plate e delle selezioni giovanili dell'Albiceleste, con l'etichetta di 'nuovo Cristiano Ronaldo' cucita addosso. La spuntò il Monaco di Dmitrij Rybolovlev, che riuscì a battere la concorrenza anche della Juventus, ma quella che doveva essere la prima tappa di un percorso di crescita in Europa è stata solo una parentesi di una carriera fino a questo momento avara di soddisfazioni. Monaco, Marsiglia, Genoa, Milan e di nuovo Marsiglia, il ragazzo nato a Quilmes nel 1994 ha deluso le aspettative, ma qualcosa, nell'ultimo anno è cambiato. 

    IL MOMENTO E' ARRIVATO - Ocampos è sbocciato all'ombra del Velodrome, sotto la gestione Garcia, alla sua seconda occasione con la maglia dell'OM e non solo per i gol segnati, 14 in 41 partite tra Ligue 1 e coppe (alcuni, come quello di Bilbao, di pregevole fattura). E' diventato un giocatore più maturo, più intelligente tatticamente, meno fumoso. Che fa la cosa giusta, che finalmente ha capito che c'è un motivo se ce ne sono altri nove vestiti come lui. La sua tecnica non è mai stata in discussione, semmai nel mirino della critica è finita la sua incapacità di metterla a disposizione degli altri e di renderla utile nelle dinamiche di un match. 

    SENZA SECONDA CHANCE - In Italia Ocampos ha deluso. Prima al Genoa, nonostante un preseason convincente, poi al Milan, quella occasione in una big desiderata e arrivata un pò a sorpresa. Dodici presenze, zero gol e due assist in poco meno di sei mesi, il suo bilancio è stato ampiamente sotto la sufficienza, motivo per il quale il nuovo corso Fassone-Mirabelli ha deciso di non esercitare il riscatto con il Marsiglia. Una scelta logica ma a volte nel calcio ci vuole un pò di coraggio. Ocampos ha grandi qualità, bisognava solo aspettarlo.

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