Calciomercato.com

  • ANP/AFP via Getty Images
    Mika Godts, "l’uomo del pane" che riscrive la storia dell'Ajax. Chi è, come gioca e a chi somiglia

    Mika Godts, "l’uomo del pane" che riscrive la storia dell'Ajax. Chi è, come gioca e a chi somiglia

    • Simone Gervasio
    “Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior”. La celeberrima citazione di Fabrizio De André fotografa al meglio la stagione 2023/24 dell’Ajax, la più disastrosa nella storia recente del club di Amsterdam ma quella che potrebbe lasciare ai Lancieri un gioiellino di quelli rari: Mika Godts. Con la prestazione contro il Maccabi Tel Aviv in Europa League, il suo bottino si è ancor di più rimpinguato, salendo a 6 reti e 5 assist in 19 partite. È la stagione della sua esplosione, quella in cui ormai il suo nome è arrivato sulla bocca di tutti e non più solo su quella degli scout più attenti che lo seguono dai primi passi in patria.

    IL NUOVO AJAX - Il ragazzo belga classe 2005 era stato lanciato già nel finale di stagione dell’annata precedente dall’allenatore a interim, Heitinga, ma nel 2023/24 si era ritagliato un piccolo spazio tra i grandi. Le continue sconfitte e l’ambiente pesante che si viveva all’Ajax però gli hanno un po’ tarpato le ali e frenato un’ascesa che è stata solo rimandata. È “bastato” ripartire da zero, affidarsi a un allenatore giovane, quasi quanto lui, per riportare la squadra che calca il palcoscenico della Cruijff Arena, tra le grandi dell’Eredivisie e del calcio europeo. Quasi come avesse una bacchetta magica, Francesco Farioli ha messo a posto le cose in un amen. L’ex collaboratore di De Zerbi, classe 1989, reduce dalla buona avventura con il Nizza, ha preso una squadra che era arrivata quinta a quasi 40 punti dal Psv campione e l’ha resa di nuovo competitiva. Negli ultimi giorni ha battuto Willem II, Feyenoord, Psv e Maccabi. In campionato ha messo a referto la sesta vittoria consecutiva, l’ottava dall’inizio dell’Eredivisie, a fronte di un pareggio e di una sconfitta. L’Ajax è salito ora al secondo posto a 5 punti dal Psv ma con una partita in meno, forte del successo nello scontro diretto, l'unica gara persa per ora dalla squadra di Eindhoven che fino a lì le aveva vinte tutte. Il primo allenatore italiano della storia del club si è affidato soprattutto alla stellina belga, l’ennesima invece degli ultimi anni dell’Ajax, dopo Vermaelen, Alderweireld e Vertonghen. Pur essendo uno dei più giovani, Godts è già un leader tecnico della squadra, uno sul quale i compagni si affidano quando sono in difficoltà. E a lui questa pressione sembra non dispiacere affatto, anzi. Quando segna, spesso fa il gesto di imporre calma, come a dire: “Tranquilli, ci sono qui io per voi”. Personalità.

    LA CARRIERA DI GODTS – Ha 19 anni Mika Godts e un contratto blindato con l’Ajax fino al 2027. Qui è arrivato nel gennaio 2023 dal Genk. Aveva iniziato all’Anderlecht, prima di passare al vivaio di uno dei club che meglio lavorano coi giovani in Belgio. È forte e se ne accorgono in tanti: arrivano le prime sirene dall’estero e lui non rinnova. Prima di andare via in scadenza a giugno, viene ceduto a gennaio per 1 milione. Inizia a giocare con la seconda squadra dell’Ajax e ogni tanto si affaccia sulla prima quando però un infortunio alla coscia lo tiene ai box per tre mesi. Debutta tra i grandi nell'aprile del 2023, entrando al posto di Tadic contro il Fortuna Sittard. Ha un po’ più spazio l’anno dopo ma, come detto, si tratta di un’annata horror. L’Ajax cambia tre allenatori e due direttori sportivi, esce ai gironi dall’Europa League e agli ottavi dalla Conference, viene eliminata al secondo turno in Coppa d’Olanda e chiude lontanissima dalla vetta in Eredivisie. Con il repulisti di Fagioli invece si prende la centralità del nuovo progetto dei Lancieri e la musica cambia. Complice anche la partenza di Steven Bergwijn, Mika ha campo libero e gioca. E convince. Ha partecipato a 19 delle 20 partite di questa stagione, di cui 13 affrontate da titolare, brilla soprattutto in Europa League dove, tra preliminari e fase a gironi, in 9 gare ha segnato 4 gol e servito 4 assist. Il tutto ancora da teenager. I suoi numeri sono stati raggiunti in passato solo da Marco van Basten, Patrick Kluivert e Kasper Dolberg.

    COME GIOCA – Godts è il prototipo di esterno destro offensivo del calcio moderno. È tecnico, veloce, abile nel dribbling e nello stretto ma anche potente e veloce quando deve scattare nel lungo, un Kvaratskhelia in divenire. Può giocare su entrambe le fasce ma, essendo destro, preferisce partire da sinistra per rientrare e attaccare la porta con un tiro o un assist. Può adattarsi anche da seconda punta o da interno di centrocampo, sa legarsi bene con i compagni e unisce una buona fisicità a una sublime tecnica di base. La pressione su di lui è altissima, soprattutto in Belgio dove lo hanno già paragonato a Eden Hazard. In un’intervista concessa a Nos, dice che ha ancora margini di miglioramento e che si sta concentrando soprattutto sull’essere più preciso nell'ultimo passaggio. “So che ci si aspetta molto da me, ma all'Ajax è sempre così. Posso ancora imparare molto. Credo di star facendo bene, ma avrei potuto segnare molti più gol per esempio”, ha confessato. Sull’idolo in gioventù e il club preferito poi non ha dubbi: "Neymar e Real Madrid! Ney l’ho sempre amato. Per me è la migliore ala sinistra della storia". Su Het Laatste Nieuws, la più importante testata calcistica belga, parlano di lui come di un giocatore che ha la tecnica di Hazard e il fisico di De Bruyne, c’è chi si spinge a paragonarlo a Thierry Henry per come conclude in porta. A cotanta attenzione mediatica, lui risponde facendosene beffe. Per alcuni il suo atteggiamento in campo e fuori è al confine con l’arroganza. Hans Somers, attuale direttore del settore giovanile del Leuven, città dov’è nato, è stato suo allenatore al Genk e dice: "Alcuni la chiamano arroganza, ma Mika trasuda sicurezza. Ha tutte le carte in regola per avere successo in un club come l'Ajax. Il suo dribbling è fantastico. Fa impazzire le difese. Quando è in forma, è un incubo per qualsiasi difensore. Se segue la strada giusta, chissà dove potrà arrivare”.

    FUTURO – Sulla sua esplosione ci sono le mani di Farioli. "Ci sono ancora aspetti in cui può migliorare e vogliamo aiutarlo. Deve crescere nella capacità di essere al posto giusto al momento giusto e nella comprensione del gioco", dice. Quando parla del suo nuovo allenatore però, a Godts, brillano gli occhi. “Ci prepara sempre bene, ha sempre un buon piano e questo ci dà molta fiducia in noi stessi. Da quando c’è lui, sono cambiate tante cose. In questa stagione abbiamo ricominciato e ora c'è una vera squadra in campo", ha detto il 19enne. Il prossimo step sarà la convocazione con la nazionale belga ma, anche stavolta, Tedesco ha preferito che continuasse a crescere con i suoi pari età e non lo ha chiamato per le gare di Nations League, dove affronterà anche l’Italia. Ci sarà tempo per confrontarsi con Lukaku e gli altri e c’è la necessità di far qualificare l’Under 21 agli Europei. D’altronde Godt è ancora un ragazzo. Di lui, il suo compagno di squadra Akpom racconta: “Gli voglio bene, è come fosse mio fratello. Lo chiamo ‘L’uomo del pane’ perché mangia sette panini al giorno quindi quando segniamo facciamo finta di spalmare il burro per festeggiare. È un giocatore fantastico e ha un futuro brillante davanti a sé". A portarlo all’Ajax fu un ex Milan, Klaas-Jan Huntelaar, e proprio i rossoneri erano tra i club più interessati a Godts all’epoca. Oltre a Borussia Dortmund, Tottenham e Arsenal, del gioiellino del Genk si erano infatuati Maldini e Massara che sognavano di battere ancora la strada belga dopo Saelemaekers, Vranckx e De Ketelaere. Arrivarono però troppo tardi e l’Ajax fece prima. Nonostante una stagione poi da dimenticare, ad Amsterdam non potevano sapere che in quel momento erano state poste le basi della risalita.

    Altre Notizie