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Mihajlovic: 'Covid? Se l'avessi preso a marzo, poteva essere pericoloso. Ibra? Spero che sia meglio dell'ultima volta'
A tre giorni dall'inizio del nuovo campionato e l'esordio sul campo del Milan, torna a parlare Sinisa Mihajlovic. A oltre un anno di distanza dalla tragica notizia della scoperta di soffrire di una forma di leucemia, poi brillantemente superata, il tecnico del Bologna ha concesso le sue sensazioni al TG1: "Se quel giorno - il 25 agosto 2019, per la partita contro l'Hellas Verona - non fossi andato alla partita sarei morto. Anche se ero debole in tutto e per tutto, quelle erano le immagini della forza e della volontà di una persona che combatte. Ringrazierò sempre il donatore di midollo : non so chi è ma mi ha salvato la vita".
Mihajlovic ha dovuto anche affrontare il Covid nelle scorse settimane: "Quando passi la leucemia è difficile aver paura: come quando passi una guerra, di cosa mai puoi avere paura dopo? Sono stato sempre sereno. Se lo avessi preso a febbraio-marzo quando ero immunodepresso poteva essere anche pericoloso. La prossima sfida? Lunedì sera, devo incontrare il mio amico Ibra: speriamo che possa essere migliore dell’ultima volta che abbiamo preso cinque pappine...".
Mihajlovic ha dovuto anche affrontare il Covid nelle scorse settimane: "Quando passi la leucemia è difficile aver paura: come quando passi una guerra, di cosa mai puoi avere paura dopo? Sono stato sempre sereno. Se lo avessi preso a febbraio-marzo quando ero immunodepresso poteva essere anche pericoloso. La prossima sfida? Lunedì sera, devo incontrare il mio amico Ibra: speriamo che possa essere migliore dell’ultima volta che abbiamo preso cinque pappine...".