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Miha cambia ancora: Milan senza titolari
Milan in crisi di gioco e di risultati: i rossoneri non escono dal momento no e dopo il pareggio ottenuto a Torino è arrivata la sconfitta nel Trofeo Berlusconi. Ennesimo gol preso per distrazioni individuali quello subito contro l'Inter, ennesima rimonta che non si è compiuta nonostante i nerazzurri nella ripresa abbiano schierato una formazione imbottita di ragazzi della Primavera. L'ombra dell'esonero si fa sempre più incombente su Sinisa Mihajlovic, che ha raggiunto dirigenza e giocatori sul banco degli imputati: diverse le scelte tecniche al centro delle critiche, tra cui l'assenza di un undici titolare tipo.
SULLA SCIA DI INZAGHI - Nelle prime 8 giornate di campionato, il Milan ha cambiato pelle ben 7 volte e contro il Sassuolo si preannuncia l'8° formazione diversa : tra infortuni, squalifiche e scelte tecniche, Mihajlovic ha mandato in campo gli stessi undici solo nelle due partite contro Inter e Palermo. Un dato questo che riporta alla mente dei tifosi la passata stagione e la gestione Filippo Inzaghi: l'ex allenatore rossonero non riuscì a trovare continuità fino a febbraio e nelle prime 23 giornate di campionato schierò addirittura 23 formazioni diverse, impiegando a fine stagione ben 35 giocatori. Una profondità di rotazioni che non permise al Milan di trovare continuità e la squadra che chiuse il campionato al 10° posto.
MODULO E MERCATO - Mihajlovic però non ha cambiato solo gli interpreti, ma sta sperimentando anche delle variazioni nel modulo: mentre Inzaghi si è discostato dal 4-3-3 solo in un'occasione, il tecnico serbo ha abbandonato il 4-3-1-2 iniziale tornando proprio al tridente con due esterni. E potrebbe non essere questo l'ultimo cambio tattico: in programma un graduale passaggio al 4-4-2, più solido e utile per sfruttare al meglio il potenziale offensivo. Alla base di questa confusione tattica un mercato non in linea con le esigenze di Mihajlovic: in estate il Milan ha deciso di non cercare un trequartista puntando sul recupero di Menez (ancora fermo a lungo ai box) e questo ha creato una voragine qualitativa in mezzo al campo, con la mediana ricca di giocatori di rottura ma non di un regista puro. Il cambio di modulo però aiuta relativamente, perchè ragionando in ottica rombo il Diavolo ha chiuso agli esterni, cedendo El Shaarawy e non acquistandone altri, e così il serbo si ritrova con il solo Bonaventura come soluzione affidabile sulla sinistra senza un corrispettivo sulla destra. In questo senso dunque anche il mercato invernale diventa un esame per i rossoneri, a prescindere dalla presenza o meno di Mihajlovic.
CONTINUITA' E IDENTITA' - Gennaio però è ancora lontano, occorre trovare delle soluzioni immediate per uscire dal momento di difficoltà e una di queste si chiama continuità: il Milan ha bisogno di trovare un undici tipo per dare equilibrio e identità allo spogliatoio, perchè le troppe rotazioni accontentano il desiderio di tutti di giocare ma generano anarchia tattica. Al momento gli unici punti fermi di Mihajlovic sono Diego Lopez, nonostante gli ultimi errori, Romagnoli, Bonaventura e Bacca. Proprio il colombiano può essere una delle novità di formazione contro il Sassuolo rispetto all'undici anti-Torino e se starà bene prenderà il posto di Luiz Adriano; altri cambi riguardano il centrocampo, con Bertolacci che prova a recuperare ma per la panchina, e la difesa, dove Calabria potrebbe a sorpresa spuntarla sulla sinistra, verso la conferma invece Alex. Dopo il Sassuolo subito il Chievo e dunque rotazioni forzate: sì al turnover ragionato, ma Miha comincia già a studiare come sciogliere gli ultimi nodi (ad esempio il dualismo Montolivo-de Jong) e dare alla squadra continuità e identità, che a Milanello mancano ormai da troppo tempo.
Federico AlbrizioSULLA SCIA DI INZAGHI - Nelle prime 8 giornate di campionato, il Milan ha cambiato pelle ben 7 volte e contro il Sassuolo si preannuncia l'8° formazione diversa : tra infortuni, squalifiche e scelte tecniche, Mihajlovic ha mandato in campo gli stessi undici solo nelle due partite contro Inter e Palermo. Un dato questo che riporta alla mente dei tifosi la passata stagione e la gestione Filippo Inzaghi: l'ex allenatore rossonero non riuscì a trovare continuità fino a febbraio e nelle prime 23 giornate di campionato schierò addirittura 23 formazioni diverse, impiegando a fine stagione ben 35 giocatori. Una profondità di rotazioni che non permise al Milan di trovare continuità e la squadra che chiuse il campionato al 10° posto.
MODULO E MERCATO - Mihajlovic però non ha cambiato solo gli interpreti, ma sta sperimentando anche delle variazioni nel modulo: mentre Inzaghi si è discostato dal 4-3-3 solo in un'occasione, il tecnico serbo ha abbandonato il 4-3-1-2 iniziale tornando proprio al tridente con due esterni. E potrebbe non essere questo l'ultimo cambio tattico: in programma un graduale passaggio al 4-4-2, più solido e utile per sfruttare al meglio il potenziale offensivo. Alla base di questa confusione tattica un mercato non in linea con le esigenze di Mihajlovic: in estate il Milan ha deciso di non cercare un trequartista puntando sul recupero di Menez (ancora fermo a lungo ai box) e questo ha creato una voragine qualitativa in mezzo al campo, con la mediana ricca di giocatori di rottura ma non di un regista puro. Il cambio di modulo però aiuta relativamente, perchè ragionando in ottica rombo il Diavolo ha chiuso agli esterni, cedendo El Shaarawy e non acquistandone altri, e così il serbo si ritrova con il solo Bonaventura come soluzione affidabile sulla sinistra senza un corrispettivo sulla destra. In questo senso dunque anche il mercato invernale diventa un esame per i rossoneri, a prescindere dalla presenza o meno di Mihajlovic.
CONTINUITA' E IDENTITA' - Gennaio però è ancora lontano, occorre trovare delle soluzioni immediate per uscire dal momento di difficoltà e una di queste si chiama continuità: il Milan ha bisogno di trovare un undici tipo per dare equilibrio e identità allo spogliatoio, perchè le troppe rotazioni accontentano il desiderio di tutti di giocare ma generano anarchia tattica. Al momento gli unici punti fermi di Mihajlovic sono Diego Lopez, nonostante gli ultimi errori, Romagnoli, Bonaventura e Bacca. Proprio il colombiano può essere una delle novità di formazione contro il Sassuolo rispetto all'undici anti-Torino e se starà bene prenderà il posto di Luiz Adriano; altri cambi riguardano il centrocampo, con Bertolacci che prova a recuperare ma per la panchina, e la difesa, dove Calabria potrebbe a sorpresa spuntarla sulla sinistra, verso la conferma invece Alex. Dopo il Sassuolo subito il Chievo e dunque rotazioni forzate: sì al turnover ragionato, ma Miha comincia già a studiare come sciogliere gli ultimi nodi (ad esempio il dualismo Montolivo-de Jong) e dare alla squadra continuità e identità, che a Milanello mancano ormai da troppo tempo.
@Albri_Fede90