Messias, Vardy, Torricelli e gli altri: da operai e falegnami a stelle, le 10 storie
Messias è l'ultima favola di quel fantastico mondo che, ogni tanto, il calcio sa ancora essere. Ed è la più mediatica, perché la prima nell'era in cui tutto è sotto gli occhi di tutti, e basta un click per vedere i suoi gol con la maglia del Gozzano, le sue foto nei tornei Uisp, i suoi ricordi quando faceva il fattorino. Ma illustri calciatori lo hanno preceduto.
Da Moreno Torricelli, il falegname più forte del mondo, a Jamie Vardy, l'operaio con la cavigliera elettronica più spietato in area di rigore, ecco le 10 favole che sono diventate realtà, tra Mondiali sfiorati e vinti, gol e record, notti da sogno ed esultanze solo immaginate. Per ricordare a tutti che per quanto difficile un sogno si può realizzare.
Junior Messias: l'Eccellenza, la Serie D, la B mancata con la Pro Vercelli a causa di problemi di tesseramento, il Gozzano e un campionato vinto che gli apre le porte del professionismo. Questo è il calcio, perché dietro c'è il resto: consegne e traslochi, fattorino ed elettricista. In 5 anni non è che gli è cambiata la vita, ma si è cambiato la vita.
Jamie Vardy: campione in Premier League, in una storia ugualmente incredibile, nel 2016, nel 2011 lavorava come operazione in un’azienda che produce apparecchi ortopedici.
Moreno Torricelli: la leggenda del falegname di Erba, che vince tutto con la Juventus. Dalla Caratese, dove sfrecciava sulla fascia a 22 anni in Serie D, alla Juventus: salto quadruplo, scelto da Lippi e Boniperti, per chi ha vinto l’ultima Champions League dei bianconeri.
Carlos Bacca: El Peluca, ex Milan, campione d’Europa con il Siviglia di Emery, fino a 20 anni aiutava il padre su un pescivendolo di Barranquilla, arrotondando facendo il controllore di un autobus di linea.
Julio Cruz: el Jardinero. Basta il soprannome per scoprire il suo passato: leggenda narra che, infatti, mentre tagliava l’erba del campo prima degli allenamenti, venne chiamato dalla Prima Squadra del Banfield perché mancava un giocatore per la partitella. Il resto è storia. E gol. Soprattutto gol.
Riccardo Zampagna: a 23 venne ingaggiato dalla Triestina, quando era ancora un montato di tende da sole. Anni dopo con Messina e Atalanta è diventato decisivo in Serie A.
Christian Riganò: il bomber della Fiorentina che fu, che ritornò in Serie A dopo il fallimento, fino a 25 anni faceva il muratore. Poi lo notò il Lipari, da lì l’ascesa.
Paolo Vanoli: meccanico e dilettante nel 1993, campione d’Europa col Parma nel 1998, segnando in finale contro il Marsiglia.
Fabio Grosso: nel 2001 tirava un calcio di rigore, con il Chieti, in Serie C2, da trequartista. 5 anni dopo, da terzino sinistro, con la maglia dell'Italia, ci regalava un Mondiale, sempre dagli 11 metri. Ah, e non tirava un rigore proprio da 5 anni...
Dario Hubner: capocannoniere nel 2002 con Trezeguet in Serie A (24 gol), Tatanka coltivava l’orto di casa e andava nella carpenteria di famiglia prima di trovare la svolta col calcio.