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    Messi in declino: si marca da solo, perché non è entrato Dybala o Higuain?

    Messi in declino: si marca da solo, perché non è entrato Dybala o Higuain?

    • Giancarlo Padovan
    Ci voleva una grande immaginazione per pensare che l'Argentina di Sampaoli prima e del Direttorio dei calcianti poi, potesse essere una delle favorite del Mondiale. Infatti, nel primo ottavo di finale, la Francia l'ha surclassata nonostante un ingannevole 4-3 che racconta quasi nulla della netta superiorità dei francesi. Intanto, fino a un minuto dalla conclusione del recupero, il divario era di due gol. Poi, nel computo delle occasioni per la Francia, vanno contabilizzate una traversa (Griezmann) e una serie di occasioni (una per Giroud e un'altra per Mbappé) che avrebbero potuto arrotondare il punteggio. 

    La partita e, dunque il Mondiale, ha decretato l'esplosione di Mbappé, vent'anni a dicembre, una doppietta che lo porta a tre gol complessivi, un rigore procurato su lancio di Pogba (e trasformato da Griezmann), una velocità palla al piede impressionante. 
    Dall'altra parte c'è il declino di Messi, un fuoriclasse che non è mai riuscito a segnare un gol nelle gare a eliminazione diretta e che con la sua nazionale non ha vinto niente, tranne una medaglia olimpica con una rappresentativa dove giocava da fuoriquota. 
    Non mi piace e non mi interessa stabilire se sia (stato) più grande e/o determinante di Cristiano Ronaldo, il quale - peraltro - ha vinto un Europeo quasi da solo. Il rilievo incontestabile è che Messi non è (più) travolgente, non lega la squadra alle sue giocate. Ne è, anzi, quasi avulso, pericolosamente estraneo. 

    Immagino già l'obiezione dei "messiani" più ortodossi: non è stato forse lui a provocare la fortunosa deviazione di Mercado (gol del vantagio argentino del 2-1)? E chi, se non Messi, ha messo sulla testa di Aguero il pallone del 3-4? Certo che è così. Ma sono i due soli episodi in cui Messi è stato dentro la partita. Poco per essere un campionissimo in grado di eserciatre il magnetismo del trascinamento. Inutile, ormai, anche provare con le accelerazioni in dribbling: sono tutte prevedibili e non serve nemmeno più che gli avversari raddoppino o triplichino la marcatura. Desolatamente Messi si marca da solo, come un virtuoso stanco che ha smarrito il fluido della rapidità. 

    Detto questo, non sono uno che pensa il calcio come espressione individuale o come somma di specialisti. Credo nel calcio collettivo, nella manovra, nel movimento e nell'attacco agli spazi. Tutte cose che l'Argentina non ha, perché - a parte Messi, Aguero e Di Maria - è una squadra priva di talento e, purtroppo, anche di coscienza tattica (quella manca ai tre succitati).
    Per esempio, pur ignorando chi abbia deciso la formazione anti-Spagna, non potevo mai pensare che fosse opera di un c.t. o di un gruppo di calciatori coraggiosi. Senza punte, con Messi che rientrava sempre a prendersi la palla contro una difesa schierata e due esterni (Di Maria e Pavon) incapaci di tagliare, come si poteva pensare di fare male alla Francia?
    Giusto con gli episodi (il tiro da fuori di Di Maria scaturito da una rimessa laterale, la deviazione incidentale di Mercado, susseguente ad una punizione laterale), non certo con il gioco. Anche quando, del tutto inaspettatamente e senza merito alcuno, l'Argentina è stata davanti alla Francia (nove minuti nella ripresa) non è stato colto alcun segnale di superiorità. Nemmeno emotivo, nemmeno psicologico, nemmeno transitorio. 

    La Francia non solo ha più talento, ma è più squadra. Cosa vuol dire? Che si muove compatta quando difende (Umtiti e Varane hanno forza e classe) e armonica quando attacca. Gli esterni bassi si alzano spesso e non è esattamente un caso che il gol del pareggio (2-2) sia arrivato da una discesa con cross di Hernandez con conclusione al volo di Pavard, il terzino opposto. Anche il terzo gol, il primo di Mbappé, è disceso da un cross di Hernandez, rimpallato in area, prima che il giovanissimo attaccante lo trasformasse in una conclusione vincente. 

    Sampaoli - o chi per lui (Messi? Mascherano? Entrambi) - ha fatto entrare prima Aguero (ed era logico) e poi Meza, un esterno di una modestia imbarazzante. Perché non Dybala? Perché non Higuain? Non che il Pipita avesse brillato contro la Nigeria (anzi), però mettere peso e centimetri per un finale arrembante non sarebbe stata una cattiva idea. Ma - lo devo riconoscere - sarebbe stato un volgare espediente. Il calcio, almeno in un Mondiale, è un'altra faccenda. 
     

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