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    Messi: 'Nessuno mi ha mai chiesto di giocare gratis, Laporta fuori luogo. Tornerò a Barcellona'

    Messi: 'Nessuno mi ha mai chiesto di giocare gratis, Laporta fuori luogo. Tornerò a Barcellona'

    Lionel Messi è tornato a parlare a un media spagnolo dopo il suo addio al Barcellona da quando è un giocatore del Psg. Lo ha fatto al quotidiano catalano Sport. Queste le sue parole.

    SUL PASSAGGIO DA BARCELLONA A PARIGI - È stato un grande cambiamento che, come ho già detto allora, non mi immaginavo. Fortunatamente mi sono già ambientato, i bimbi vanno a scuola e noi ci siamo abituati alla routine quotidiana. Siamo contenti.

    SE GLI MANCA IL BARCELLONA - Ad oggi, quando vedo le partite mi provoca qualche cosa, qualche voglia, o qualche ricordo di partite al Camp Nou, con la gente. È come rivivere un po’ quello che è stato. Ora sono più tranquillo, ho assimilato e, ovviamente, penso a tutto quello che ho qua e a quello che arriverà a livello sportivo e familiare. Ci stiamo godendo la città, che è meravigliosa nonostante il clima.

    SULLE PAROLE DI LAPORTA E IL ‘GIOCARE GRATIS’ - La verità è che, come ho spiegato quando me ne sono andato, ho fatto tutto il possibile per restare. Mi hanno chiesto di dimezzarmi lo stipendio e io ovviamente l’ho fatto senza nessun problema. Ero disposto ad aiutare ancora di più il club. Il mio desiderio e quello della mia famiglia era di restare a Barcellona. Nessuno mi ha chiesto di giocare gratis, ma allo stesso tempo le parole del presidente mi sono parse fuori luogo. Mi hanno fatto male perché credo che non ci fosse la necessità di dirle. Sono parole che fanno pensare la gente e che generano un tipo di dubbi che non credo di meritarmi. Se ci siamo più parlati dopo il mio addio? No, no.

    SE E QUANDO RITORNA A BARCELLONA - Non so cosa farò quando terminerà il mio contratto col Psg. Quello che è certo è che torneremo a vivere a Barcellona e che la nostra vita sarà lì. È quello che vuole mia moglie e che voglio io. Non so se sarà quando andrò via dal Psg, ma sicuramente torneremo a Barcellona.

    SULLA SITUAZIONE ATTUALE DEL BARCELLONA - Ha una gran rosa e gioca molto bene. Li guardo ogni volta che posso. Sono venuti fuori ragazzi importanti e molto buoni come Gavi. A livello di squadra stanno bene. Se Dembélé torna bene sarà un grande aiuto. Resterà sempre uno dei migliori club al mondo, lotterà sempre per lo scudetto e per ogni obiettivo.

    SUL RAPPORTO CON GLI EX COMPAGNI - Parlo sempre con Aguero, che non è stato un mio compagno ma con il quale sono molto amico, e con Jordi Alba.

    SE LO HA DELUSO QUALCUNO - Deluso no, perché li conosco molto bene. Coloro dai quali mi aspettavo protezione lo hanno fatto. Sono stati colti di sorpresa come me, ma sono stati al mio fianco appoggiandomi in ogni istante.

    SUL MONDIALE - Ho una gran voglia di fare grandi cose. Abbiamo appena vinto la Coppa America dopo averla cercata per tanto tempo, dopo che ci era stata così vicina senza potermi consacrare con la mia nazionale. Per i Mondiali ci manca ancora qualcosa, ci sono nazionali più forti. Siamo sulla buona strada, le dinamiche sono buone e l’ambiente anche. Vincere aiuta molto e ci farà crescere ancora.

    SUL RITIRO – Non ci penso, davvero. Dopo quello che mi è appena successo, vivo giorno dopo giorno. Non so cosa succederà ai Mondiali o dopo, non ci penso. Succederà quello che deve succedere.

    SUL PALLONE D’ORO - Sono sincero, non ci penso. Il premio più importante è quello che sono riuscito a vincere con la nazionale. Dopo aver lottato tanto per riuscirci è stato il massimo. Se arriva anche il Pallone d’Oro sarebbe straordinario per quello che significherebbe vincerne ancora uno in più. Il settimo sarebbe roba da matti, ma se non succede, amen. Sono felice per quello che è già successo e per quello che succederà.

    SULLE LACRIME DOPO LA COPA AMERICA E ALL’ADDIO AL BARCELLONA - Il vincere con la nazionale e viverlo con la gente argentina son o state due cose molto significative per me. Ci avevo pensato per molto tempo al poter stare davanti a loro con un trofeo. Lo avevo fatto molto con il Barcellona ma mai col mio paese. Per quanto riguarda il Barça, me ne andavo da casa mia dopo 20 anni e non era facile, era un cambiamento molto grande. Inoltre, sono più adulto e quindi più sensibile.

    SE VUOLE BATTERE ALTRI RECORD - Sono soddisfatto di tutti i record che ho con il Barcellona, che sono molto difficili da superre ma spero che qualcuno ci riesca. Fino a quel giorno sarà fantastico essere parte della storia del club. Lo stesso vale per la nazionale. Do tutto per ogni maglia.
    LA SCELTA DEL PSG - Quando sono venuto qui vincere era uno dei motivi principali. Come ho detto al mio addio, voglio vincere fino all’ultimo momento che gioco. Quando ho scelto il Psg uno dei motivi era la rosa che hanno e la voglia di continuare a crescere come club e di vincere la Champions dopo tanti tentativi.

    IL RAPPORTO CON NEYMAR E MBAPPE - Tutto lo spogliatoio è spettacolare e mi ha reso le cose più semplici. Con Neymar sono amico da tempo e siamo stati in contatto anche quando non giocavamo insieme. Con Mbappé all’inizio è stato strano perché non sapevamo se sarebbe rimasto o meno, aveva le sue cose a cui pensare. Per fortuna ci stiamo conoscendo dentro e fuori dal campo e ci troviamo molto bene.

    MSN O MNM? - Non si può fare il paragone, sono diversi. Suarez è un altro tipo di 9, con caratteristiche diverse da Mbappé. Kylian negli ultimi anni giocava più largo, ora più da 9. Luis è più goleador, Kylian è più abituato a venire incontro a giocare e a andare negli spazi.  Ho avuto la fortuna di giocare in quel tridente meraviglioso nel Barça e spero di ottenere gli stessi risultati con questo.
     

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