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    Messi dipinge calcio: l'Argentina va in finale nei Mondiali del contropiede

    Messi dipinge calcio: l'Argentina va in finale nei Mondiali del contropiede

    • Alberto Polverosi
      Alberto Polverosi
    E’ davvero il Mondiale del contropiede. Ed è pure, o soprattutto, il Mondiale di Leo Messi. Col contropiede il Marocco è arrivato fino alla semifinale, col contropiede e col suo 10 (più Alvarez) l’Argentina è sbarcata in finale. Lasciando il gioco alla Croazia, mai davvero pericolosa nonostante l’eleganza del suo palleggio, e sfruttando in pieno lo spazio che la squadra di Dalic ha follemente concesso a dei fantastici “ripartenti” come gli argentini. Vale la pena ricordare le azioni dei due gol della Seleccion per rendere meglio l’idea del contropiedismo di Qatar 2022.

    Uno a zero: verticalizzazione di Otamendi che Modric, sulla trequarti, riesce solo a smorzare; palla a Enzo Fernandez, lancio istantaneo per Julian Alvarez che ringrazia la squadernata difesa croata, con Lovren troppo largo e Gvardiol (incredibile ma vero) troppo alto, attacco rapido del centravanti, uscita inevitabile di Livakovic come inevitabile è il rigore fischiato da Orsato. Due passaggi e rigore. Che Messi trasforma alla sua maniera, botta secca, precisa e violenta sotto la traversa.
    Due a zero: angolo corto di Modric per Brozovic, i due difensori centrali della Croazia sono in area per aspettare il cross dell’interista che viene intercettato e deviato da Alvarez, colpo di testa di Otamendi, ripartenza immediata di Alvarez, tocco di Messi poi abbattuto da Brozovic, palla ancora ad Alvarez, taglio di Molina che trascina via Sosa, il giovane Julian è una freccia che schizza in area croata, primo rimpallo vinto su Juranovic, secondo rimpallo vinto su Sosa, palla in rete.
    La Croazia ha giocato meglio con la palla, l’Argentina ha giocato meglio senza e ha vinto con pieno merito. La prima e unica occasione di Modric e compagni è arrivata dopo un’ora con una mezza mischia, a quel punto la Seleccion era già andata due volte vicina al 3-0, nel primo tempo con un colpo di testa di Mac Allister e a inizio ripresa con Messi, tutt’e due le volte è stato decisivo Livakovic. Se pensiamo alla fine che hanno fatto i “possessori di palla” Spagna e Portogallo, si arriva davvero alla conclusione che questo Mondiale va dalla parte di chi sa organizzare la difesa e ripartire.

    E POI C’E’ MESSI - Sì, Leo. Quinto gol in Qatar, quanti ne ha segnati Mbappé che aspetta il suo turno contro il Marocco. Undicesimo gol in un Mondiale, come gli aveva augurato Batistuta che prima della semifinale condivideva questo record argentino col 10 di Rosario. E a proposito di record, col passaggio per il 3-0 di Alvarez ha raggiunto Diego Maradona nella specialità assist: sono 8 in Coppa del Mondo. Stavolta ha segnato su rigore, ma se questo è davvero il suo ultimo Mondiale sta lasciando in Qatar il segno della sua immensa classe. Il gol del 3-0 è nato dal suo genio, dal suo dribbling insistito e vincente su Gvardiol, il miglior difensore centrale del Mondiale prima di questa partita. Messi-Alvarez, hanno fatto tutto loro. Scaloni ha poi concesso a Dybala un quarto d’ora per debuttare nel Mondiale. Ormai la partita era chiusa e sigillata, l’Argentina si difendeva tranquillamente, trascurando lo spazio che ancora la Croazia lasciava liberi, ma Dybala è riuscito a mandare Mac Allister vicino al 4-0.

    FUORI GLI INTERISTI - Per impostare la partita sul contropiede, il ct argentino Scaloni ha puntato su una coppia d’attacco che non prevedeva il posto per Lautaro Martinez e il prescelto, il giovane Alvarez, gli ha dato pienamente ragione con una fantastica doppietta oltre il rigore conquistato. Per cercare di riprendere la partita, il ct croato Dalic ha tolto a inizio ripresa Brozovic per mettere un altro attaccante, Petkovic. Non c’erano più interisti nella prima semifinale di Doha. Brozovic non ci sarà nemmeno nella finalissima di domenica, dovrà accontentarsi dell’altra finale, quella di sabato.



     

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